Il Comitato territoriale Pisa Est si riunisce ogni giovedì alle 21.00 presso le case di via Marsala 34
Lo sportello Prendocasa di informazioni e consulenza su sfratti e problemi abitativi è aperto tutti i mercoledì dalle 17.00 alle 19.00
SBAM! (Spazio-bimbi autogestito di via Marsala) è aperto ai bimbi accompagnati dai genitori tutti i martedì e i giovedì dalle 16.30 alle 19.00

giovedì 27 maggio 2010

Il giorno della vergogna. Lo sgombero di via Marsala, le otto famiglie accampate in centro

Da stamani mattina alle 6, otto famiglie, tra cui 17 minori, sono in mezzo a una strada, sgomberate da un immobile di proprietà di uno dei maggiori speculatori immobiliari della città. “Chi ha prodotto questa situazione troverà una soluzione per questa notte”. È stato questo il commento dell'assessore alle politiche sociali Ciccone, chiamata in causa dai giornalisti quando lo sgombero delle otto famiglie di via Marsala era già concluso da due ore.

È dalla mediocrità e dalla bassezza politica di personaggi come questo che scaturisce una situazione di totale delirio oggi a Pisa: non solo perché otto famiglie, che lavorano e risiedono in questa città, sono state sgomberate da più di cento agenti in assetto antisommossa, sorprese all'alba come se si trattasse di pericolosi terroristi; ma anche perché le stesse forze dell'ordine che hanno sgomberato le famiglie sono poi andate a presidiare alcuni dei maggiori simboli della speculazione in città, come l'enorme stabile di via Puccini (60 appartamenti di proprietà Pampana sfitti da più di 10 anni) o la Mattonaia, grande stabile di proprietà comunale in pieno centro, sfitto dal 1984.

Oggi Pisa ha vissuto il paradosso per cui le forze dell'ordine, con il beneplacito, se non con le pressioni dell'amministrazione comunale, hanno sgomberato delle famiglie in emergenza abitativa e protetto gli interessi della speculazione. Il risultato è una città militarizzata all’inverosimile, con camionette sotto il Comune e sindaco e assessori sotto scorta dei vigili urbani.

Ma lo sgombero di via Marsala non ferma la lotta delle famiglie, e anzi porta ad un allargamento del fronte per il diritto alla casa in città, come dimostra la solidarietà che oggi è giunta da più parti. Una solidarietà che non è solo umana, ma politica, da parte di tutti coloro che sanno che situazioni di emergenza abitativa come le nostre sono sempre più diffuse in città e che credono che queste non possano essere affrontate con i manganelli.

Stamattina le famiglie e il progetto si sono insediate con le tende in Largo Ciro Menotti: questo non è un gesto simbolico, ma l'unica alternativa che hanno dopo lo sgombero dalla palazzina di via Marsala, che rimarrà vuota per almeno altri tre anni.

A sottolinare la loro determinazione oggi un altro degli occupanti ha iniziato lo sciopero della fame: Pal. Arrivato tre anni fa dall’Albania con un permesso per motivi umanitari dovuto a un trapianto di rene dalla moglie al figlio. Disoccupato, ha a carico due figli, di cui uno invalido al 60% a causa dell’intervento. La moglie, unica lavoratrice della famiglia, è invalida al 40%.

Sia Pal che Selamet chiedono che il Comune intervenga per trovare una soluzione abitativa a tutte le famiglie di Via Marsala. La proposta è sempre la stessa: il pagamento di un canone d’affitto proporzionato al reddito di ognuno degli otto nuclei.

Nel frattempo non destano preoccupazioni le condizioni di salute di Selamet, giunto ormai al quinto giorno di sciopero della fame e al momento intenzionato ad andare avanti.

In questo quadro di delirio securitario e assenza totale della politica, la lotta delle otto famiglie va avanti e continuerà fino al raggiungimento dell’obiettivo ultimo: case per tutti!

lunedì 24 maggio 2010

SCIOPERO DELLA FAME IN DIFESA DEL DIRITTO ALLA CASA

Da sabato pomeriggio Selamet, uno di noi abitanti di via Marsala (la palazzina occupata da più di due mesi da otto famiglie), è sceso in sciopero della fame, un gesto di dignità, compiuto nella speranza di non ritrovarsi nuovamente in mezzo a una strada.

Questa persona, padre di famiglia di quattro figli e rifugiato politico, ha sempre lavorato onestamente per portare avanti la sua famiglia e pagare l’affitto, fino a quando non sono sorti dei gravissimi problemi di salute, che in breve tempo sono peggiorati, portandolo all’invalidità e all’impossibilità di lavorare. Conseguentemente, nell’assoluta indifferenza delle istituzioni a cui si è rivolto a più riprese, non è più riuscito a pagare un affitto ed ha ricevuto l’ingiunzione di sfratto.

La vicenda di Selamet è analoga a quella di tutte noi famiglie: per questo abbiamo deciso di occupare una palazzina di proprietà del più grande speculatore immobiliare di Pisa, Pampana, costruita da otto anni e mai abitata. Adesso, dopo aver difeso un primo tentativo di sgombero la settimana scorsa rifiutandoci di uscire, sembra drammaticamente che diventi sempre più reale un nuovo sgombero che lascerebbe noi otto famiglie, con 17 bambini, senza alternativa in mezzo alla strada.

Vogliamo evidenziare le responsabilità del Comune di Pisa in questa vicenda. Innanzitutto, a livello generale, l’amministrazione locale è senza dubbio la principale colpevole dell’attuale situazione di emergenza abitativa in città, che non riguarda solo noi, ma le decine e decine di sfrattati e senza casa.

Nel caso specifico di via Marsala, però, il Comune ha colpe ben più gravi. Infatti dalla fine di aprile si è impegnato in una trattativa col proprietario dell’immobile che portasse ad una casa per noi otto famiglie, dove pagare un affitto in base al nostro reddito (senza quindi scavalcare nessuno nella graduatoria delle case popolari), non necessariamente in via Marsala.

Per settimane il Comune ha imbrogliato le famiglie, rassicurandole sulla buona direzione che stava prendendo la trattativa, mentre invece si stava solamente accordando col proprietario per risolvere alcuni loro contenziosi sospesi, mettendo sul piatto della bilancia lo sfratto di noi famiglie.

Questo è risultato evidente quando, come un fulmine a ciel sereno, è giunto il primo tentativo di sgombero, a cui noi famiglie abbiamo resistito, in uno scenario inverosimile con interi reparti di polizia schierati e nessun esponente istituzionale intervenuto per tentare una mediazione.

Dalla settimana scorsa, dalla difesa del primo sgombero, il Comune ha accumulato altre responsabilità molto gravi. Innanzi tutto ci ha chiesto di recarci ai servizi sociali (cosa che quasi tutte avevamo già fatto, senza avere risposte), ma da questo incontro non sono emerse possibili soluzioni. I servizi sociali hanno invece pubblicato sui giornali informazioni personali di noi famiglie, distorcendole in modo da provare a dimostrare che non sussiste una reale emergenza abitativa in via Marsala. Questo va chiaramente a contraddire una mozione che il Consiglio Comunale aveva firmato il 15 aprile con la quale richiedeva di non eseguire lo sgombero vista la reale e certificata emergenza abitativa delle famiglie.

Da quel momento in poi qualsiasi tentativo di incontro con le istituzioni per ripristinare la trattativa non solo è stato rifiutato, ma è stato utilizzato come pretesto per criminalizzare un gesto che parte da un bisogno reale.

Contro le bugie che sono state diffuse per legittimare un nuovo tentativo di sgombero, per la ripresa della trattativa che porti a soluzioni concrete per noi famiglie, questo sciopero della fame continuerà ad oltranza, a turno tra tutti gli occupanti.

Le famiglie di via Marsala

venerdì 21 maggio 2010

Via Marsala: la lotta continua! Cariche dentro la Società della Salute

Due lunghe giornate di mobilitazione contro lo sgombero per le famiglie di via Marsala: ieri presidio sotto il Consiglio provinciale e contestazione al sindaco Filippeschi. Oggi presidio alla Società della Salute con cariche delle forze dell'ordine.

Dopo il tentativo di sgombero fallito di martedì scorso, la rabbia delle famiglie di via Marsala è scesa in piazza a denunciare la vergognosa intesa tra un'amministrazione comunale incapace di rispondere con la politica alle istanze sociali e il maggiore palazzinaro e speculatore della città, che tiene in pugno il mercato degli affitti a Pisa. Un'intesa trovata sulla pelle delle famiglie, che rivela chi gestisce veramente questa città, chi manovra il potere reale alle spalle di burattini senza consistenza.

Ma le famiglie di via Marsala, con una lotta portata avanti quotidianamente da più di di due mesi, hanno dimostrato di non voler fare un passo indietro di fronte alla minaccia della repressione, andando letteralmente a “stanare” in questi giorni chi pensa di rimanere nell'ombra mentre l'emergenza abitativa di otto famiglie viene gestita con il manganello.

Ieri pomeriggio, mentre ancora si rincorrevano voci di un possibile intervento della Regione e della Provincia per un blocco dell'esecuzione dello sgombero, un partecipato presidio ha chiesto e ottenuto un incontro con il presidente della Provincia, che si è detto disponibile a contattare Prefetto e Comune per la convocazione del tavolo per l'ordine pubblico e la sicurezza, unico organo con il potere di sospendere l'esecuzione dello sgombero.

In serata, però, l'amministrazione comunale ha diffuso un comunicato infamante, scritto sotto dettatura dell'ingegner Pampana e del suo avvocato, in cui ha condannato duramente la scelta di illegalità degli occupanti e ha addirittura messo in dubbio l'effettivo stato di necessità delle famiglie. Con un clamoroso dietrofront rispetto alla mozione del Consiglio Comunale che il 15 aprile aveva constatato lo stato di emergenza abitativa dei nuclei e richiesto il ritiro del provvedimento di sgombero, il Comune, ormai comprato da Pampana, ha messo in atto un infame tentativo di delegittimazione degli occupanti.

Dopo un'assemblea pubblica con il quartiere, le famiglie, saputo che il sindaco Filippeschi stava partecipando ad un dibattito pubblico in città, hanno deciso di andare a incontrare il primo cittadino, che mai in questi due mesi si è espresso sulla vicenda di via Marsala.

Di fronte a loro hanno trovato un personaggio meschino che, davanti a otto famiglie che un'ordinanza di sgombero vorrebbe a breve senza casa, non ha saputo far altro che scappare, facendosi largo a spintoni e insulti: “Levatevi dai coglioni”, la frase dal maggior peso politico; “La casa non è un diritto per tutti”, quella che meglio dimostra il volto arrogante di chi, svendendo la città ai privati, è uno dei maggiori responsabili dell'emergenza abitativa a Pisa. Davanti a questa ennesima incapacità di confronto, le famiglie hanno salutato il sindaco al grido “Vergogna!”.

Intanto, durante la partita Pisa-Genoa, ancora solidarietà da parte della Curva Nord Maurizio Alberti alle famiglie di via Marsala: i tifosi hanno esposto uno striscione contro lo sgombero.

Stamattina le famiglie e una cinquantina di solidali si sono dati appuntamento alla Società della Salute, sede dei servizi sociali, per chiedere un incontro con l'assessore alle politiche sociali Ciccone, per avere risposte in merito al comunicato di ieri.

Ma invece dell'assessore si è presentata la Digos, con l'ordine di allontanare il presidio che semplicemente attendeva un incontro nell'atrio, senza l'interruzione di alcun servizio. Al legittimo rifiuto di uscire da un luogo pubblico, non si sono fatte attendere alcune pattuglie e una camionetta di forze dell'ordine che, incuranti della composizione e dell'atteggiamento del presidio, al quale partecipavano anche dei bambini, hanno cominciato a spintonare i partecipanti. Ne sono scaturiti dei tafferugli durante i quali un occupante, con gravi problemi di salute e con la figlia in braccio, ha avuto un malore dopo essere stato violentemente spintonato. Mentre interveniva l'ambulanza, sono state infine le stesse forze dell'ordine a interrompere i pubblici servizi della Società della Salute, blindandone l'ingresso.

Nessun rappresentante delle istituzioni si è fatto vivo durante la mattinata, che è stata l'ennesima dimostrazione della non volontà e dell'incapacità di questo Pd, debole e colluso con interessi mafiosi, di rispondere politicamente a chi reclama diritti. Lo dimostrano anche le dichiarazioni che oggi, dai partiti di maggioranza ai sindacati confederali, hanno espresso solidarietà al sindaco, condannando la ricerca di un confronto da parte delle famiglie come un atto di violenza e di intimidazione.

Di fronte questa strategia di non-gestione del conflitto sociale, le famiglie, forti del sostegno di una larga parte della città, continueranno a portare avanti la loro battaglia di dignità.

VIA MARSALA RESISTE!


Il vide di Pisanotizie


Il video di Zona Autonoma Pisana

Alle istituzioni pisane restano solo i manganelli

Ci viene facile replicare alla nota dell'amministrazione comunale sulla nostra condizione abitativa: l'emergenza abitativa delle famiglie di via Marsala, già riconosciuta dal Consiglio Comunale con la mozione urgente del 15 aprile, continua ad essere attestata da queste ultime dichiarazioni. La nota infatti recita: "gli adulti che hanno occupato l'immobile sono 17 di cui 7 con un regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato (di cui 3 part-time)". Nelle case occupate vivono anche "5 invalidi con invalidità dichiarata superiore al 50%, di cui due di particolare gravità". Con un'altra famiglia vive invece un'anziana gravemente malata". In queste difficilissime condizioni economiche e con 16 minori a carico com'è possibile pagare un affitto a prezzi di mercato?

Non capiamo dove sia lo scandalo nel fatto che tre famiglie "avessero già una casa". Tutte le famiglie, prima di occupare, avevano una casa e pagavano regolarmente l'affitto, e tutte si sono trovate nell'impossibilità di continuare a pagarlo: chi non aveva già uno sfratto per morosità, lo avrebbe ricevuto a breve ed ha preferito evitarlo per non pagare anche le spese legali.

Ci teniamo a precisare che non abbiamo mai pronunciato le parole: "il Comune deve trovare una casa a tutti, inclusi i non residenti, altre forme d'intervento non ci interessano". Non abbiamo mai chiesto corsie preferenziali, non abbiamo occupato case popolari,e fin dall'inizio abbiamo sempre chiesto di pagare alla proprietà un canone proporzionato ai nostri redditi. Il nostro scetticismo riguardo alle forme di assistenza individuale deriva dal fatto che per mesi, se non anni, i servizi sociali non hanno saputo dare risposte concrete alle esigenze che, individualmente, avevamo già sottoposto loro.

Il vero scandalo di cui nessuno parla è che Pampana e Comune si sono accordati sulla testa e sulla pelle delle otto famiglie, sulla base di uno scambio di favori: Pampana rinuncia al milione di euro che dovrebbe fruttargli il contenzioso su via Marsala in cambio dello sgombero delle famiglie occupanti.

Per questo il Comune non ha messo in atto il principale strumento che poteva evitare lo sgombero, cioè la richiesta al Prefetto di convocare il tavolo per l'ordine e la sicurezza pubblica.

Da quando c'è stato il primo tentativo di sgombero il Comune non si è mai fatto trovare: per questo siamo andati dal sindaco Filippeschi, che fino alla sera prima dello sgombero, nelle persone delle assessore Zambito e Ciccone, aveva pubblicamente e privatamente sostenuto di voler mediare con Pampana per un affitto equo.

Un'altra inesattezza che è stata scritta sui giornali, riguarda le "spinte" che sarebbero volate ieri sera: il sindaco non è stato toccato con un dito e anzi è stato lui in persona (decine di testimoni) a scagliarsi contro due occupanti, un signore e una signora di più di quarant'anni, e a offendere con frasi come "Levatevi dai coglioni!", come si vede bene nel video che circola su internet.

Emblematica, infine, la frase con cui si è accomiatato: "La casa non è un diritto per tutti". È questo il volto arrogante e inconsistente di una politica che non sa più fare i conti con le istanze sociali e nasconde la testa sotto la sabbia mentre i manganelli entrano in azione.

Resisteremo allo sgombero, non usciremo da via Marsala fino a che non ci sarà una soluzione dignitosa per ognuno di noi.

Le famiglie di via Marsala

Leggi sulla stampa locale:
* Ma gli «occupanti» avevano già una casa

martedì 18 maggio 2010

Per via Marsala è il Giorno della resistenza

Il quartiere di Riglione si è svegliato presto e rumorosamente questa mattina: sono le 8:45 e diverse camionette della polizia si avvicinano allo stabile di Via Marsala occupato il 13 marzo scorso da otto famiglie.

Appare già chiara la determinazione degli occupanti a resistere: ritmi che ricordano quelli No Tav di quest'inverno accolgono le forze dell'ordine.

Un centinaio di solidali è già accorso nel cortile dello stabile.

Oggi è un giorno vergognoso per le istituzioni della città di Pisa: dopo la farlocca presa di posizione del consiglio comunale del 15 aprile scorso, durante il quale, a seguito dell'occupazione della sala da parte di circa 150 persone, i consiglieri si sono espressi a favore del blocco dello sgombero e si sono fatti promotori della ricerca di possibili soluzioni alternative.

Le assessore al sociale e alle politiche abitative, in seguito, si sono proposte come mediatrici per una trattativa con la proprietà. Sul tavolo della trattativa non c'erano però solo gli interessi delle otto famiglie, ma l'intento del comune di utilizzare questa lotta per dare una concretezza a strumenti di mediazione abitativa che fin'ora non ha avuto la capacità di applicare.

L'attuale situazione, con un ingente spiegamento di forze dell'ordine e la volontà delle famiglie di resistere, non lascia spazio ad alcuna trattativa.

A Pisa oggi si palesa la fine della democrazia: la città è in mano agli speculatori, ai tanti Pampana, ai quali il comune ha deciso di stringere la mano usando come merce di scambio la vita di queste otto famiglie, 34 persone, 17 minori.

COMUNE VERGOGNA!PAMPANA VERGOGNA!

VIA MARSALA RESISTE!


Seguiranno aggiornamenti...


Appunti da via Marsala: dalle prime luci del mattino un ingente spiegamento di forze dell'ordine in Via Marsala, per sgomberare le otto famiglie in occupazione dal 13 marzo scorso.
Fin da subito sono apparse chiare le intenzioni della questura e quelle degli occupanti: da una parte fermezza nel voler liberare l'immobile, dall'altra determinazione alla resistenza.
Dopo i primi contatti con i questurini, la celere si è bardata e si è avvicinata all'immobile. A questo punto tutti i presenti in difesa della palazzina si sono incordonati e fronteggiati con le forze dell'ordine. Sulla Toscoromagnola sono stati lanciati dei copertoni dai manifestanti.
Nel frattempo forte era il sostegno di coloro che si trovavano all'interno dello stabile, alcuni dei quali sopra il tetto.
A questo punto le forze dell'ordine hanno indietreggiato. Intanto, oltre a mettere in campo una resistenza attiva, gli occupanti e i solidali hanno attivato diverse vie per portare avanti le loro ragioni.

Di seguito il report della mattinata:

[ore 10:00] Via Toscoromagnola bloccata dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. I tentativi di contattare il comune lo vedono latitante.

[10.15]Molti degli occupanti non possono essere trasferiti per problemi di salute, in arrivo un medico per le certificazioni.
Nel frattempo un esponente del Pd, abitante di Riglione, si è avvicinato allo stabile mostrando totale disinteresse ponendosi in continuità con l'atteggiamento dell'amministrazione comunale.

[11.30] Il Dott. Serravalle ha visitato alcuni degli occupanti certificando la loro intrasportabilità per gravi problemi di salute.
Intanto sul posto è giunto il magistrato Mantovani che ha condotto le indagini e firmato l'ordinanza di sgombero.
Nel frattempo pare che a livello regionale alcuni esponenti istituzionali si stiano muovendo per cercare una soluzione che non preveda l'entrata delle forze dell'ordine nello stabile. I tentativi di contattare il comune cadono ancora nel nulla: irreperibili tutte le segreterie e tutti gli assessori.
Cresce la rabbia degli occupanti sempre più determinati a difendere le proprie case.
[12:15] Mentre l'assessore alle politiche abitative Zambito conferma la sua infamia distaccandosi, in un'intrevista, da quanto sta accadendo in Via Marsala e sottolineando che il comune ha fatto quanto poteva, il presidente della Regione Toscana Rossi si sta mettendo in contatto con il prefetto: vista la determinazione di quanti sono presenti in via Marsala, per questioni di ordine pubblico, si tenta di trovare altre vie risolutive diverse da quelle dell'uso della forza.In prefettura è riunito in questo momento il tavolo per l'ordine pubblico e la sicurezza: a quanto pare nessuno si può più nascondere, è il momento delle prese di responsabilità, è il momento di additare i colpevoli di una situazione abitativa disastrosa in città.
Intanto gli occupanti e i solidali hanno lanciato un pranzo sulla Toscoromagnola per le 13:30, invitando tutti e tutte a partecipare, portando la propria attiva solidarietà alle otto famiglie.

[13:00] Si attende notizia di un possibile rinvio dello sgombero per gravi motivi sanitari e di ordine pubblico.
Nel frattempo sono molti gli abitanti del quartiere che si sono avvicinati e hanno portato la loro solidarietà agli abitanti di via Marsala.

[h 16] E' lunga la giornata in via Marsala: continua l'assedio delle forze dell'ordine alla palazzina, continua la resistenza degli occupanti e dei solidali.
Diverse voci si sono rincorse durante la mattinata su un possibile rinvio dello sgombero...soltanto voci!
L'unica cosa certa è la determinazione delle otto famiglie, che come più volte avevano ripetuto nelle scorse settimane, non lasceranno le loro case.
Ad oggi questa posizione è ancora più chiara: non c'è più spazio per le prese in giro, le famiglie non si fanno intimidire dalle camionette e dai reparti antisommossa.
Via Marsala Resiste!Via Marsala non si tocca!

[h 17:30] E mentre continua senza sosta la difesa delle case di via Marsala, una parte degli occupanti e dei compagni e delle compagne di Prendocasa si sono spostati a palazzo Gambacorti, sede del Comune, dove hanno chiesto con determinazione un incontro con la giunta che si stava riunendo in quel momento. Dopo i primi minuti di nervosismosi è avviato un incontro tra assessori e rappresentanti delle famiglie.

[h 22]Si avvia verso la conclusione questa lunga giornata di lotta. Dall'incontro con la giunta comunale non sono emerse proposte significative. Chiara l'intenzione di tutti gli esponenti delle istituzioni di lavarsi le mani dalla vicenda.
L'assessore alle politiche abitative Zambito ha negato tutto quanto assicurato alle famiglie nelle scorse settimane.
Se otto famiglie andranno per strada nessuno potrà dormire sonni tranquilli: assessore Zambito, assessore Ciccone, Sindaco Filippeschi, questura, prefettura e magistratura. Tutti complici nel mostrarsi forti con i deboli e deboli con i forti.
Per domattina previsto l'ennesimo incontro con le istituzioni e i servizi sociali. E nel frattempo intorno alla palazzina ancora puzza di sbirri.
Nessuna fiducia nelle istituzioni!Solo la lotta paga!


Solidarietà da PrendoCasa Torino: Resistere per esistere




lunedì 17 maggio 2010

Assemblea pubblica in via Marsala

Tra le tante conseguenze della crisi economica che avanza c'è certamente l'emergenza abitativa che vede un vertiginoso aumento degli sfratti per morosità su tutto il territorio nazionale.

Pisa paga da anni l'inadeguatezza delle politiche abitative delle sue amministrazioni: aumenta il numero di famiglie che non riescono ad accedere ad un mercato degli affitti drogato a fronte di migliaia di appartamenti tenuti volontariamente sfitti.
In un comune come il nostro, in cui mancano gli alloggi popolari, che ha svenduto gran parte dei suoi immobili, l'amministrazione si trova ora a doversi obbligatoriamente confrontare con una situazione emergenziale.

Ad oggi l'unica proposta che sembra emergere con più forza è quella dell'Agenzia Casa , strumento di intermediazione pubblico tra proprietari e affittuari, che nasce dall'Accordo Territoriale siglato da poco tra diverse realtà cittadine e il Comune.

La lotta di via Marsala ha dato una spinta alla riapertura del dibattito in città sulla questione casa e sull'esigenza che le istituzioni pubbliche si dotino di strumenti di intervento sull'immenso patrimonio privato sfitto.

A 2 mesi dall'occupazione, a poche settimane dalla stipula di questo accordo è necessario trovare dei momenti comuni per discutere dell'attuale stato delle cose, per riportare l'attenzione sulle 8 famiglie occupanti e per confrontarci sui possibili scenari futuri.

Per questo invitiamo tutti e tutte a partecipare all'assemblea pubblica di Martedì 18 Maggio alle ore 21 presso le case occupate di via Marsala, in cui verrà discusso lo stato della trattativa sulle case di via Marsala e le proposte riguardo all'Agenzia Casa.

Famiglie occupanti di via Marsala

Progetto Prendocasa

Vedi anche lo speciale a cura di Autaut:

domenica 16 maggio 2010

Via Marsala pedala!

Il Giro d'Italia passa dalle case di via Marsala!




















Pisa-est informa 15 maggio

Torneo Pisa che resiste

Grande giornata di festa e di sport sabato scorso al campo della Scintilla Pisa-Est, che ringraziamo per la loro grande disponibilità e solidarietà all’iniziativa, organizzata dal Comitato Territoriale Pisa-Est.
In campo sono scese le squadre delle realtà pisane solidali alla questione dell’emergenza abitativa, lo slogan infatti “DIAMO UN CALCIO AGLI SFRATTI” è la dimostrazione che non solo in via Marsala il problema della casa si fa sentire.
Queste le realtà che vi hanno partecipato: Comitato Pisa-Est, Curva Nord Maurizio Alberti, Newroz, Progetto Prendocasa, Collettivo Autonomo Studenti Pisani, Giovani Comunisti, Comunità Senegalese e Rebeldia.
Questa giornata di sport è una delle tante iniziative organizzate dal Comitato, che composto dalle famiglie di via Marsala e dai ragazzi del paese, stanno dando sempre più continuità a questo progetto di socialità, antirazzismo ed integrazione nel quartiere.
Inoltre da questo torneo sono stati raccolti i soldi per versare la seconda rata sul libretto postale per l’affitto dei fondi, dove, da subito è stata aperta la ludoteca SBAM, e da due settimane la palestra popolare del quartiere.
Sempre di più si fa sentire la solidarietà del quartiere, in occasione dell’iniziativa, il bar di Riglione ha fornito alla squadra Prendocasa, le divise (magliette, pantaloncini e calzettoni) per affrontare le partite; in aggiunta molto gradita dai ragazzi che hanno giocato anche il thè preparato dalla titolare del bar.
Ad aggiudicarsi il primo premio del torneo PISA CHE RESISTE è stata la squadra del Newroz che in finale hanno battuto 2 a 0 la squadra del Collettivo Autonomo Studenti Pisani.


Palestra e Ludoteca

Da due settimane nella palestra popolare di Riglione sono iniziati gli allenamenti di una disciplina che nei giovani sta avendo molto interesse, la KICK BOXE.
La palestra organizzata autonomamente dai ragazzi del Comitato di Quartiere, è gratuita ed aperta a tutti coloro che hanno sia interesse a questa attività, ma anche a tutte quelle persone che vorrebbero fare attività fisica e non sanno dove andare.
Invitiamo tutti a partecipare agli allenamenti o anche solo a vedere di che cosa si tratta.
Gli appuntamenti delle attività sono tutti i martedì e i giovedì dalle 17 alle 19.

Inoltre ricordiamo a tutte le famiglie che vogliono venire a giocare con i propri bimbi gli appuntamenti della ludoteca:
-18 MAGGIO LABORATORIO DI SCULTURA CON CARTA PESTA
-25 MAGGIO LABORATORIO DI PITTURA
- 1 GIUGNO LUDOTECA IN FESTA (spettacolo di marionette)
- 8 GIUGNO VISIONE DELLA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO
-15 GIUGNO LABORATORIO DI CUCINA

domenica 9 maggio 2010

Torneo "Pisa che resiste": diamo un calcio agli sfratti

Ieri pomeriggio si è tenuto il torneo di Calcetto al campo sportivo della Scintilla Pisa-Est nel cuore di Riglione a sostegno delle famiglie di Via Marsala.

Tante sono state le realtà che hanno preso parte al torneo di calcio a 7 di ieri pomeriggio. In campo si sono sfidati: Newroz, Curva Nord "Maurizio Alberti", Collettivo Autonomo Studenti Pisa, Giovani Comunisti, Comunità senegalese, Progetto Prendocasa, Comitato Territoriale Pisa-Est, Laboratorio della disobbedienze Rebeldia.

Le squadre sono scese in campo per ribadire il loro appoggio alla lotta delle famiglie di via Marsala dimostrando ancora una volta la vasta rete di solidarietà che si è creata nelle ultime settimane attorno alla palazzina occupata.

Questa giornata di sport e socialità si inserisce all'interno della tante iniziative che sono nate e si sono strutturate a partire dalle otto famiglie e dal Comitato Territoriale Pisa-Est e che hanno visto tante realtà pisane e tanti singoli cittadini schierarsi per una risoluzione positiva della trattativa con la proprietà.

Da questo torneo sono stati raccolti i soldi per versare la seconda rata sul libretto postale per l'affitto dei fondi dove sono attive da settimane la ludoteca popolare, la palestra e lo sportello per la difesa dei diritto alla casa.

Ancora una volta positiva è stata la risposta del quartiere: il bar del paese ha fornito alla squadra di Prendocasa magliette, pantaloncini e attrezzatura per giocare e numerosi ragazzi di Riglione-Oratoio hanno giocato nella squadra del Comitato Territoriale.

A portare a casa la coppa del primo classificato è stata la squadra del Newroz che si è contesa la finale con quella del Collettivo Autonomo Studentesco. Ancora una volta la Pisa che resiste è scesa in campo a ribadire l'assoluta legittimità di via Marsala.


martedì 4 maggio 2010

Solo la lotta paga!Pampana si siede al tavolo di trattativa

Dopo un mese e mezzo di occupazione e una notifica di sequestro preventivo dell'immobile giunta ormai tre settimane fa, in questi giorni le famiglie di via Marsala hanno ottenuto una prima, determinante vittoria.
In questi giorni, infatti, il proprietario della palazzina di Riglione si incontrerà con l'assessora alla casa e l'assessora al sociale del Comune di Pisa per discutere la possibilità di un affitto proporzionato al reddito per i nuclei occupanti.

Questa è stata fin da subito la proposta delle famiglie e del Progetto Prendocasa, e questa è la proposta che finalmente oggi sarà portata sul tavolo di trattativa, grazie all'intensa mobilitazione che in questo mese e mezzo è cresciuta attorno all'occupazione di via Marsala: l'occupazione del Consiglio Comunale, da cui è scaturita la presa di posizione dell'amministrazione cittadina contro lo sgombero; il corteo, che con la sua determinazione e la sua varietà ha dimostrato che un'intera città è disposta a lottare contro la speculazione e per il diritto alla casa; le tante iniziative per il quartiere, che hanno portato le famiglie di via Marsala a radicarsi in una zona dove l'emergenza abitativa e la carenza di spazi di socialità sono fortemente sentite.

Ma il dato che è stato e che continuerà ad essere fondamentale per la riuscita di questa lotta è soprattutto la determinazione di queste famiglie, che si sono unite nella consapevolezza della debolezza delle soluzioni istituzionali all'emergenza casa e nel coraggio della lotta per la riappropriazione dei diritti.
Per questo le famiglie di via Marsala non accetteranno alcun tipo di soluzione “differenziata” ed escludente, ma faranno invece fronte comune perché l'unica soluzione possibile sia una casa per tutti.

E questo è lo slogan non solo degli occupanti, ma anche di tutti coloro che hanno dimostrato con la partecipazione un sostegno attivo a questa lotta e che sabato pomeriggio daranno vita ad una nuova iniziativa a supporto dell'occupazione: un torneo di calcio a sette, il cui ricavato verrà utilizzato per pagare la seconda mensilità per l'affitto dei fondi in cui si svolgono le attività sociali e ludiche di via Marsala.

Una casa per tutti! è lo slogan della Pisa che resiste e che lotterà fino alla fine per le famiglie di via Marsala, per il diritto alla casa di tutti e di tutte.

venerdì 30 aprile 2010

Pampana accetta l'incontro proposto dal Comune

Dopo che il Comune si è impegnato pubblicamente a farsi mediatore con l'ingegner Pampana , quest'ultimo si è reso disponibile a sedersi al tavolo della trattativa.

Oggi l'assessore alla politiche sociali Ciccone, ha informato una delegazione della famiglie di Via Marsala e del Comitato Territoriale Pisa-Est della piena disponibilità di Pampana, proprietario della palazzina di Riglione, ad iniziare un dialogo con il Comune.

Nei prossimi giorni, quindi, avrà inizio ufficialmente la trattativa chiesta a gran voce dagli occupanti per la messa in affitto a canone sociale dell'immobile recuperato di Via Marsala.

Intanto oggi pomeriggio si è svolta l'assemblea cittadina dove le realtà che hanno sostenuto la manifestazione del 24 aprile per il diritto alla casa hanno rilanciato per martedì mattina una conferenza stampa a Riglione per rafforzare la lotta delle famiglie impegnate ora per la buona riuscita della trattativa.

Nel frattempo proseguono le attività del Comitato Territoriale Pisa-Est: la ludoteca popolare domenica si aprirà a tutta Riglione con giochi in piazza e merenda organizzata in collaborazione con la gelateria del paese.


giovedì 29 aprile 2010

Pisa-est informa 29 aprile

Dopo il corteo la trattativa riprende!
Centinaia di persone sono scese in piazza sabato nel corteo della Pisa che resiste, accanto alle famiglie di via Marsala, contro la speculazione e per il diritto alla casa. Il corteo composto da famiglie, lavoratori, studenti, italiani e stranieri, è partito da Piazza S.Antonio per arrivare in Piazza Garibaldi, toccando nel suo tragitto alcuni palazzi della speculazione in città e segnandoli con uno striscione. In particolare una lunga sosta è stata fatta sotto un altro palazzo di proprietà Pampana, situato nella zona stazione, così grande da coprire tre vie (via Vespucci, via Puccini e via Corridoni), costituito da oltre 60 appartamenti vuoti da circa 20 anni! Il proprietario delle case di via Marsala è infatti responsabile di altre speculazioni in città, intere parti di Pisa abbandonate al degrado aspettando sovvenzioni per le ristrutturazioni e agevolazioni alla vendita, con l’effetto di aumentare il prezzo degli affitti delle altre case. Nel caso di via Marsala a Riglione la situazione è particolarmente grave perché Pampana in otto anni non ha mai pagato le tasse su queste case (perché non sono registrate al catasto) e spera di guadagnarci con una causa milionaria al comune di Pisa invece che mettendole in affitto.
È stato quindi ribadito da tutte le persone e le associazioni che hanno partecipato al corteo che Pampana è isolato da parte della città, e deve tornare al tavolo di trattativa on le otto famiglie che vogliono concordare con lui l’affitto!
Un’altra lunga pausa, prima della chiusura del corteo, è stata fatta sotto il palazzo del comune, chiedendo all’amministrazione di operarsi per la buona riuscita della situazione: dopo la presa di posizione del consiglio comunale contro lo sgombero è necessario un impegno concreto da parte della giunta.
La risposta del comune non si è fatta attendere, i giorni seguenti gli assessori al sociale e alla casa hanno incontrato gli occupanti impegnandosi ufficialmente a contattare la proprietà e a proporsi come mediatori per la buona riuscita della trattativa. La trattativa riprende!

Occhio alle voci!
Nei giorni passati in paese, sono girate delle voci riguardanti noi abitanti di via Marsala.
Dal primo giorno di occupazione noi famiglie che abbiamo deciso di occupare lo stabile disabitato di Riglione, ci siamo subito presentati al paese convocando diverse assemblee pubbliche e diverse iniziative. Il nostro scopo è stato da subito quello di integrarsi nel migliore dei modi nel quartiere: abbiamo riqualificato una zona disabitata da 8 anni, ci siamo impegnati a dare vita a questo posto organizzando attività utili non solo per noi ma aperte a tutti gli abitanti del paese.
E allora perché si devono sentire in paese delle voci infami e razziste? E a quale scopo?
Abbiamo sentito che siamo ladri o che siamo zingari, e che da quando abitiamo qui sono aumentati i furti nella zona.
Queste voci vengono messe in giro da chi ci vuole far abbandonare queste case: hanno l'obiettivo di levarci la legittimità che ci siamo costruiti dal primo giorno proprio perché abbiamo sempre fatto tutto alla LUCE DEL SOLE. Sono voci che vorrebbero isolarci per bloccare la solidarietà attiva di tantissime persone: cittadini, associazioni e figure importanti della città.
Noi rispondiamo spiegando la nostra situazione reale; siamo lavoratori come voi che state leggendo queste righe, siamo persone oneste che si guadagnano il pane ogni giorno, siamo genitori e cittadini che per primi hanno a cuore il decoro e la sicurezza del luogo in cui vivono; siamo persone che non ce l'hanno fatta più a pagare affitti dai costi spropositati e per questo siamo stati costretti dagli sfratti ad occupare queste case vuote da anni.
Ora viviamo qui perché la nostra è stata una scelta dignitosa e non una scorciatoia: la nostra lotta sta andando avanti proprio perché sono tantissime le persone che ci sostengono, perché ci capiscono essendo nella nostra stessa situazione. Non vogliamo che grandi speculatori come Pampana continuino a tenere centinaia di case vuote (solo un esempio i 60 appartamenti in via Vespucci), facendo sempre di più lievitare i prezzi degli affitti, e causando un' emergenza abitativa per migliaia di famiglie.
E allora lanciamo un appello agli ormai nostri vicini di casa: a chi cerca di mettere muri e barriere che dividono le persone e le esperienze, indicate loro la strada per via Marsala 34, cosi' che vedranno con i loro occhi chi siamo veramente!

DOMENICA 2 MAGGIO, DALLE 17 FESTA PER BAMBINI NELLA PIAZZA DI RIGLIONE! MERENDA PER TUTTI!

Domenica 2 maggio: festa dei bambini!

martedì 27 aprile 2010

DOPO IL CORTEO, SI RIAPRE LA TRATTATIVA

Nuova presa di posizione del Comune per la ripresa della trattativa con Pampana: gli assessori alla casa e al sociale si impegnano ufficialmente per una regolarizzazione della posizione degli occupanti.

Ieri le famiglie di via Marsala hanno nuovamente incontrato gli assessori alla casa e alle politiche sociali a Palazzo Gambacorti. Dopo la mozione del Consiglio Comunale, con la quale è stato riconosciuto l'effettivo stato di emergenza abitativa delle famiglie ed è stato rivolto un pressante appello all'autorità perché queste non vengano sgomberate, dall'incontro di ieri è emersa una nuova presa di posizione del Comune affinché una questione sociale non venga risolta come una questione di ordine pubblico.

L'assessore Zambito e l'assessore Ciccone, infatti, si sono impegnate ufficialmente a contattare la proprietà dell'immobile di Riglione perché riavii la trattativa con le famiglie, con la mediazione dell'Agenzia Casa del Comune di Pisa.

Da parte delle famiglie di via Marsala, intanto, restano evidenti la volontà e l'impegno di trovare un accordo con la proprietà. Da più di tre settimane infatti è stato aperto un libretto postale intestato alla proprietà nel quale ogni famiglia versa una quota mensile a titolo di indennità d'occupazione. Questa domenica verranno organizzate iniziative nel quartiere e nei fondi della palazzina, con la solidarietà di tutti quei pezzi di città che in questo mese e mezzo hanno attraversato lo spazio, e il ricavato sarà utilizzato per integrare la seconda mensilità che le famiglie verseranno sul libretto.

L'impegno che gli assessori Zambito e Ciccone hanno preso ieri si inserisce in una vasta rete di solidarietà che in questo mese e mezzo le famiglie di via Marsala hanno raccolto: lo dimostrano le numerose adesioni all'appello, firmato da personalità come Prosperi e Floriani e da oltre 80 tra partiti, associazioni, realtà di movimento; lo dimostra il corteo di sabato scorso, partecipato da centinaia di persone appartenenti alle più varie realtà, dagli studenti medi ai migranti, dai tifosi della curva agli studenti universitari; lo dimostra la partecipazione del quartiere di Riglione-Oratoio ai tanti momenti di socialità organizzati all'interno dei fondi di via Marsala.

In molti si sono dunque schierati dalla parte di chi vive l'emergenza abitativa. Non solo le famiglie, ma una larga parte della città vuole che Pampana si sieda con le famiglie e le istituzioni ad un tavolo di trattativa.

Video del corteo del 24 aprile

Video del corteo in difesa di via Marsala a cura di Pisanotizie.it

domenica 25 aprile 2010

OGGI IN PIAZZA LA PISA CHE RESISTE: LA CRONACA DEL CORTEO

24/04/2010
Si è da poco conclusa a Pisa la manifestazione che ha portato in Piazza circa 800 persone: la Pisa che resiste ha sfilato alla vigilia dell'anniversario della liberazione per opporsi allo sgombero di Via Marsala e per rivendicare il diritto alla casa per tutti e tutte. Alle 16 il concentramento in Piazza Sant'Antonio, nei pressi della stazione centrale, prima tappa di un corteo che è andato a toccare tutti i simboli della speculazione nella città toscana.

Centinaia e centinaia di persone hanno risposto attivamente all'appello di resistenza lanciato dalle famiglie di Via Marsala: realtà politiche e sociali, ma soprattutto occupanti di case, migranti, studenti universitari, studenti medi, ultras in lotta contro i decreti repressivi, lavoratori, famiglie sotto sfratto. Una composizione del corteo eterogenea ma accomunata dalla determinazione a non pagare la crisi.

Il corteo si è fermato davanti alla stazione, luogo simbolo delle contraddizioni legate alla gestione securitaria del fenomeno migratorio, dove ha raccolto attenzione e partecipazione dei presenti e si è indirizzato verso Via Vespucci. Sei numeri civici di speculazione immobiliare firmata Pampana vuoti da 20 anni: qui è stato appeso uno striscione che recitava "Palazzo Pampana la vergogna di Pisa"; nel frattempo diversi interventi dal microfono con i quali le famiglie di Via Marsala hanno sottolineato la necessità di proseguire la campagna contro lo sgombero all'insegna della denuncia dell'immenso patrimonio immobiliare del palazzinaro Pampana. Campagna contro lo sgombero che fa i conti con il potere massonico della proprietà, e con i tentativi di delegittimazione degli occupanti messi in atto dalla repressione: intimidazioni, bugie, infamie, accuse e pseudoindagini volte a disgregare quella compatezza e solidarietà che in 45 giorni di occupazione e decine di iniziative gli abitanti di Via Marsala hanno creato intorno a loro, nel quartiere e nella città.

Seconda tappa del corteo gli immobili cartolarizzati degli enti previdenziali. "Via Marsala resiste" si legge dai balconi di alcuni appartamenti già occupati dal Progetto Prendocasa, a sottolineare la solidarietà attiva di tutti gli occupanti e la resistenza collettiva ad ogni speculazione che la città subisce. Intorno alle 17:30 la manifestazione si ferma nei pressi dell'ex-cinema Ariston, altro luogo della ristrutturazione immobiliare in senso speculativo, ma anche obiettivo della riappropriazione del movimento: Zona Autonoma Pisana ha ribadito la necessità di sottrarre terreno alla rendita con l'occupazione di ogni spazio sfitto, come recentemente ha fatto nella due giorni di riappropriazione del 26 e 27 marzo scorsi.

Sotto il Provveditorato agli studi il Collettivo Autonomo Studenti Pisani è intervenuto rilanciando le parole d'ordine della Pisa che Resiste, declinandola nella lotta per la riappropriazione dei saperi e del diritto allo studio, contro la distruzione della scuola pubblica. Dopo aver riempito di determinazione, di cori e slogan l'affollato corso principale della città, i manifestanti hanno raggiunto Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa.

Numerosi gli interventi da parte delle famiglie sotto sgombero, che hanno intimato al comune ed ai suoi organi decisionali di mantenere fede alla presa di posizione politica che giovedì scorso il consiglio comunale ha deliberato: nessuno sgombero per famiglie occupanti in emergenza abitativa, intervento presso autorità giudiziaria e proprietà affinchè si possa pervenire ad una soluzione positiva della condizione abitativa degli 8 nuclei occupanti. Un corteo che quindi non si accontenta di una mozione ma pretende fatti concreti affinchè via Marsala non sia sgomberata, e anzi diventi il primo esempio di lotta per il diritto all'abitare che costringa i grossi proprietari immobiliari (vera causa dell'emergenza abitativa), a mettere a disposizione delle esigenze sociali il proprio patrimonio sfitto.

Striscione e presa di parola da parte del Comitato contro lo sgombero delle ex-Stallette: 10 famiglie italiane che da cinquant'anni occupano delle case di proprietà del Comune e che adesso vuole sgomberarle, intenzionato a valorizzare l'area in questione con progetti da milioni di euro. Una nuova soggettività della resistenza che scende a fianco di altre in un percorso di riappropriazione contro le politiche di rapina attuate sia dai Privati che dalle Istituzioni pubbliche. Il corteo blocca poi Ponte di Mezzo e il lungarno mediceo.

Nel frattempo prende parola il Collettivo Universitorio Autonomo, reduce dall'occupazione del Polo Carmignani con cui ha inaugurato un percorso di lotta per il diritto alla casa che vada a coinvolgere gli studenti e le studentesse, costretti a pagare affitti da capogiro per camere fatiscenti.

La manifestazione ha poi percorso le strette vie del centro storico segnando l'ennesimo scandalo immobiliare della città: la Mattonaia, proprietà del Comune sfitta e inutilizzata da trent'anni, ad eccezione di diversi periodi in cui l'edificio è stato oggetto di riappropriazione da parte del movimento antagonista pisano. La giornata si conclude in Piazza Garibaldi: Via Marsala che resiste è la Pisa che Resiste.

Tutti gli interventi conclusivi, da quello della comunità senegalese a quello dei sindacati di base, sottolineano l'unità politica che si è creata attorno all'occupazione di Riglione, alla sua difesa, alla sua resistenza. Via marsala come emblema, come occasione di ricomposizione e come segnale di alternativa alle leggi che vorrebbero costringere la popolazione a pagare la crisi.

Dopo che le Istituzioni hanno riconosciuto l'occupazione come questione sociale e non di ordine pubblico; dopo che la città si è schierata, esponendo striscioni allo stadio, firmando appelli, vivendo gli spazi sociali e ludici costruiti in via marsala dal comitato territoriale pisa-est, e soprattutto dopo che oggi è scesa in piazza mostrando senza alcuna ambiguità quante e quali sono le persone che si opporrebbero a qualsiasi tentativo repressivo, Pampana non ha più vie di fuga: deve ritirare le denunce, deve riprendere le trattative.


PAMPANA SEI ISOLATO: PISA RESISTE!
Oggi a fianco delle famiglie di via Marsala è scesa in piazza tutta la Pisa che ha deciso di resistere alla speculazione, alla mercificazione dei diritti, alla repressione. Il corteo di oggi, che è stato attraversato da più di 700 persone, dimostra che a partire dalla pratica della riappropriazione è possibile unire i percorsi di lotta che attraversano il nostro territorio.

In corteo hanno sfilato non solo le famiglie di via Marsala, in lotta contro lo sgombero, ma centinaia di soggetti che oggi a Pisa vivono l'emergenza abitativa: gli studenti, che pagano fino a 400 euro per una camera in appartamenti fatiscenti; le decine di famiglie sotto sfratto che si sono rivolte allo sportello del Progetto Prendocasa; le famiglie delle ex-Stallette, che il Comune vorrebbe sgomberare, senza alcuna prospettiva alternativa, per far posto ad un progetto di “riqualificazione” che è sinonimo di privatizzazione e speculazione.

Ma sono scese in piazza anche tutte quelle soggettività che oggi il potere, che sia il datore di lavoro, l'assistente sociale, lo speculatore Pampana, fino alle istituzioni, vorrebbe mute e docili di fronte alla rapina dei diritti.

C'erano i migranti, che si vedono negato non solo il diritto alla casa, ma persino il diritto a vivere e lavorare nel nostro territorio: colpiti da assurdi provvedimenti repressivi come l'ordinanza antiborsoni e la probabile costruzione del CIE in Toscana. C'erano gli studenti medi, in lotta contro la riforma Gelmini che sancisce lo strapotere dei privati nella scuola pubblica, c'erano i tifosi della Curva Nord Maurizio Alberti, che subiscono la repressione solo per volere portare allo stadio un tamburo.

Un corteo variegato eppure compatto nell'attaccare alcuni luoghi simbolo della speculazione edilizia, come le case che Pampana tiene da anni sfitte alla stazione, l'ex cinema Ariston, la Mattonaia. Le diverse centinaia di persone che oggi in corteo chiedevano “Case subito, case per tutti!” sono le stesse che da settimane sostengono l'appello per il ritiro dell'ordinanza di sequestro, e che si opporranno a qualsiasi tentativo di sgombero delle case occupate di via Marsala.

Dopo che le Istituzioni hanno riconosciuto l’occupazione come questione sociale e non di ordine pubblico; dopo che la città si è schierata, esponendo striscioni allo stadio, firmando appelli, vivendo gli spazi sociali e ludici costruiti in via Marsala dal Comitato territoriale Pisa-Est, e soprattutto dopo che oggi è scesa in piazza mostrando senza alcuna ambiguità quante e quali sono le persone che si opporrebbero a qualsiasi tentativo repressivo, Pampana non ha più vie di fuga: deve ritirare le denunce, deve riprendere le trattative.
Pisa Resiste!

mercoledì 21 aprile 2010

24 aprile: corteo della Pisa che RESISTE

SABATO 24: CORTEO DELLA RESISTENZA PER IL DIRITTO ALLA CASA

Da più di un mese otto famiglie hanno deciso di reagire alla crisi e all’emergenza abitativa, occupando uno stabile in via Marsala a Riglione di proprietà di Pampana, il più grande immobiliarista e speculatore della città. La scorsa settimana sono giunte le notifiche di sgombero a tutti i nuclei familiari, che hanno comunque deciso di resistere di fronte a questa minaccia.

In un momento così importante, queste famiglie in lotta non rappresentano più solo loro stesse, ma tutte le persone che quotidianamente sono oppresse dall’arroganza e dalla speculazione: gli sfrattati, i richiedenti che non avranno mai la casa popolare, chi non ottiene sostegno dai servizi sociali.

È fondamentale che in questa data così significativa si mobilitino a fianco delle famiglie di via Marsala tutti quegli studenti, lavoratori e migranti che non vogliono più stare in silenzio e che vogliono invece lottare per il diritto alla casa e contro tutti i Pampana di questa città.

Alla vigilia dell’anniversario della Liberazione, via Marsala che resiste è la Pisa che resiste: alla speculazione, alla repressione, alle intimidazioni, alla crisi.

lunedì 19 aprile 2010

IN CURVA NORD UNO STRISCIONE CONTRO LO SGOMBERO DI VIA MARSALA

Ieri pomeriggio nel derby Pisa-Pontedera la squadra di casa ha riconquistato la serie C2. Grazie al gol di Cantoro, con largo anticipo sulla fine del campionato, i nerazzuri tornano nel calcio professionistico.

Tantissimi i tifosi in Curva, che hanno festeggiato la promozione insieme alla squadra.
Tanti anche i tamburi e gli striscioni comparsi ieri all'arena Garibaldi; tra i quali uno che recitava "Per noi la curva è colore e passione, non ci cambierà mai la vostra assurda repressione..."; ancora una volta i tifosi si sono espressi contro le restrizioni che sono state imposte durante tutta la stagione.

Riportiamo di seguito il comunicato della Curva Maurizio Alberti:
"Oggi siamo riusciti a entrare in curva con questo striscione, i tamburi e le bandiere dei gruppi. Per questo, se verrà attuata la solita tolleranza zero, rischiamo le solite diffide e multe. Ma era importante per noi partecipare alla vecchia maniera a questa festa e dimostrare, ancora una volta, che tamburi e bandiere sono solo sinonimo di tifo e di festa e che accanirsi contro queste cose, che nulla hanno a che fare con la violenza, è assurdo e senza senso. Ringraziamo la squadra per il meritatissimo ritorno nei professionisti e ci auguriamo che non pagheremo questa giornata di festa con altri ridicoli daspo".

E tra gli striscioni che c'erano ieri nella Curva Nord Maurizio Alberti, ne è comparso anche uno che recitava "No allo sgombero di Via Marsala", a sottolineare ancora la solidarietà dei ragazzi della Curva verso questa lotta, una solidarietà già mostrata più volte in queste settimane di occupazione.
Gli striscioni, che i vari decreti provano a vietare, sono dunque un sostegno alla squadra ed anche un veicolo di messaggi sociali.

Foto: fonte Pisanotizie.it

SABATO 24: CORTEO CONTRO LO SGOMBERO DI VIA MARSALA E CONTRO LA SPECULAZIONE!

Oggi pomeriggio le famiglie di via Marsala e i militanti del Progetto Prendocasa hanno indetto una conferenza stampa sotto un grande immobile sfitto (circa 60 appartamenti vuoti da più di 10 anni) di proprietà Pampana alla stazione. Da questo luogo simbolo della speculazione in città è stata lanciata la convocazione di un corteo per sabato 24 aprile, che parta dal “no” allo sgombero di via Marsala per arrivare a dire “no” alla speculazione che droga il mercato degli affitti cittadini.

All'iniziativa hanno partecipato anche alcune delle sigle che fin da subito hanno sostenuto la campagna contro lo sgombero: l'Unione Inquilini, il Progetto Rebeldia, i Cobas, Tijuana Project.

Di seguito il comunicato delle famiglie occupanti:

Giovedì mattina abbiamo ricevuto le prime notifiche del sequestro preventivo dell'immobile di via Marsala, che potrebbero portare allo sgombero della palazzina che da più di un mese è la nostra casa. Nelle motivazioni allegate al provvedimento, il GIP De Palma scrive che l'immobile deve essere sgomberato perché non è dimostrata “l'urgenza assoluta e improrogabile di procurarsi un alloggio, che sola avrebbe potuto rendere necessaria l'occupazione”. Contro questa ordinanza abbiamo già presentato un ricorso legale, che dimostra il contrario: gli sfratti, la disoccupazione, le difficoltà ad arrivare alla fine del mese ci hanno portato alla scelta dell'occupazione e la nostra effettiva emergenza abitativa è stata riconosciuta anche dal Comune, che con una mozione del Consiglio ha rivolto un “pressante appello” all'Autorità preposta affinché lo sgombero non venga eseguito, sottolineando che lo stabile di via Marsala non ha e non avrà per anni alcuna pubblica utilità.

Ma anche il mondo dell'associazionismo, una parte della politica istituzionale, le realtà di movimento, i sindacati di base, i sindacati inquilini, si sono schierati dalla parte di chi è in emergenza abitativa e contro l'arroganza di chi, come Pampana, tiene sfitto un immenso patrimonio immobiliare, speculando sui bisogni.

La vicenda di via Marsala, infatti, è il simbolo di una situazione sempre più diffusa in città: da una parte la morosità, gli sfratti, le difficoltà di chi non riesce ad arrivare a fine mese, dall'altra la lobby del mercato immobiliare, che impone affitti da usurai, evade sistematicamente le tasse con affitti al nero, droga il mercato congelando gli immobili. La speculazione che sta dietro alla palazzina che abbiamo occupato è la stessa che mette a rischio gli spazi sociali, che costringe gli studenti universitari a pagare affitti altissimi per case fatiscenti, che porta sempre più famiglie a non riuscire più a pagare l'affitto.

Per questo l'appello contro lo sgombero ha ricevuto in pochi giorni moltissime adesioni di collettivi politici, associazioni, partiti, singole personalità cittadine, come il prof. Adriano Prosperi e il prof. Piero Floriani (sindaco di Pisa dal '94 al '98).

Per questo ieri allo stadio è stato esposto uno striscione contro lo sgombero di via Marsala.

Forti del sostegno di una parte così larga della città, indiciamo per sabato 24 aprile un corteo cittadino che porti in piazza tutti quegli studenti, lavoratori e migranti che non vogliono più stare in silenzio e che invece vogliono lottare per il diritto alla casa e contro tutti i Pampana di questa città.

Alla vigilia dell'anniversario della liberazione, via Marsala che resiste è la Pisa che resiste: alla speculazione, alla repressione, alle intimidazioni, alla crisi!

Le famiglie di via Marsala

UN PRANZO PER INAUGURARE LA PALESTRA DI VIA MARSALA

Via Marsala- Continuano senza sosta le attività nella palazzina occupata di Riglione, che ormai quotidianamente è attraversata da tantissime persone che nelle ultime settimane si sono avvicinate a questa esperienza per portare la loro solidarietà e per partecipare in prima persona ai progetti proposti dal Comitato di quartiere e dalle famiglie occupanti.

Vista la bellissima giornata di sole, il pranzo in programma per oggi si è svolto nell’ampio cortile che già dai primi giorni era stato riqualificato dalle famiglie e messo a disposizione della collettività.
Circa un centinaio di persone hanno preso parte a questo appuntamento, al quale è seguita l’inaugurazione della palestra popolare.

Si è svolto nel pomeriggio il primo allenamento del corso di boxe: la scelta di far partire un progetto sportivo è stata spinta dalla consapevolezza di poter offrire in questo modo uno spazio altro rispetto a quelli spesso offerti dalle palestre organizzate. Uno spazio lontano dall’agonismo esagerato, dal mchismo, dal sessismo…una palestra in cui esaltare lo sport popolare aperto a tutt* e nella quale i valori imprescindibili sono quelli antifascisti, antirazzisti e antisessisti.

Nei prossimi giorni si struttureranno meglio gli orari dei corsi. Nel frattempo chi fosse interessato a partecipare a questo progetto può intervenire nell’assemblea del Comitato Territoriale, che si svolge tutti i giovedì alle 21 in Via Marsala.

Guarda le foto della giornata.


Il comitato territoriale Pisa-Est e le famiglie di via Marsala puliscono il giardino di via Quarto

Le famiglie di via Marsala in consiglio comunale

sabato 17 aprile 2010

CONTINUA LA CAMPAGNA CONTRO LO SGOMBERO: IERI SERA ASSEMBLEA PUBBLICA


Via Marsala-Ieri sera più di cento persone hanno partecipato ad un’assemblea pubblica convocata nell’ambito della campagna contro lo sgombero dello stabile occupato il 13 marzo scorso.

Il mondo dell'associazionismo, una parte della politica istituzionale, le realtà di movimento, i sindacati di base, i sindacati inquilini, si sono schierati dalla parte di chi è in emergenza abitativa e contro l'arroganza di chi, come Pampana, tiene sfitto un immenso patrimonio immobiliare, speculando sui bisogni.
L'assemblea è stata compatta nell'individuare la vicenda di via Marsala come il simbolo di una situazione sempre più diffusa in città: da una parte la morosità, gli sfratti, le difficoltà di chi non riesce ad arrivare a fine mese, dall'altra la lobby del mercato immobiliare, che impone affitti da usurai. Dall'incontro è emersa la volontà di far partire un percorso unitario in città contro la speculazione, contro lo strapotere dei privati, che abbia come parola d'ordine la requisizione delle grandi proprietà sfitte.

Intanto sta girando un appello a sostegno delle famiglie di via Marsala che in un giorno ha già raccolto l'adesione di più di cinquanta sigle e che verrà presentato lunedì.

Continuano inoltre le attività del Comitato territoriale Pisa Est con e per il quartiere di Riglione. In questi giorni gli inquilini di via Marsala hanno ripulito e reso nuovamente fruibili i giardini di via Quarto, giardini che il comune ha costruito tre anni fa e che subito dopo sono stati abbandonati alla sporcizia e al degrado. Inoltre, domenica ci sarà un pranzo sociale con il quale verrà inaugurata una palestra popolare aperta a tutto il quartiere. La presa di posizione contro lo sgombero di una larga parte della città, dal Consiglio Comunale agli abitanti di Riglione, dai sindacati alle associazioni, aggiunge sostanza al questa lotta.

Le famiglie di Via Marsala, forti anche di questo sostegno, rinnovano l’appello al ritiro delle denunce e alla ripresa della trattativa.

venerdì 16 aprile 2010

IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA UNA MOZIONE CONTRO LO SGOMBERO DI VIA MARSALA!

È stata un’intensa giornata di mobilitazione quella di ieri.

Durante la mattinata la DIGOS si è presentata alle case occupate di via Marsala con le notifiche di sequestro preventivo dell’immobile, che intimano alle famiglie occupanti di abbandonare la propria abitazione.

Immediata è stata la risposta di solidarietà: nel giro di poche ore è scattata una reazione di sdegno e di rabbia che si è concretizzata nella convocazione spontanea ed autonoma di un presidio sotto il Comune di Pisa di centocinquanta persone: oltre alle famiglie di Via Marsala si sono raccolte in Logge dei Banchi tutte quelle soggettività che in questo mese hanno condiviso il percorso di riappropriazione del diritto alla casa e di riqualificazione dello stabile.

Verso le 16 e 30 la manifestazione si è diretta all’interno della sala delle Baleari, interrompendo il Consiglio Comunale. Le famiglie hanno imposto all’attenzione del Consiglio la questione della notifica di sequestro in quanto problema politico della città: non è ammissibile che un vero e proprio palazzinaro come Pampana tenga volutamente vuote centinaia di immobili, si mostri sordo alle richieste di trattativa con 34 persone in emergenza abitativa, richieda alla magistratura il sequestro di un immobile che non ha e non ha mai avuto pubblica utilità, sul quale il suo unico interesse è quello di cavare un milione di euro da un contenzioso con il Comune.

Per questo gli occupanti hanno portato e tenuto per ore uno striscione dove il “NO ALLO SGOMBERO” si è tradotto nella rivendicazione politica di REQUISIZIONE degli immobili sfitti, primo tra tutti lo stabile occupato di Via Marsala, da parte delle amministrazioni pubbliche. Lo sgombero quindi, come questione politica sulla quale i manifestanti hanno costretto l’amministrazione a decidere da quale parte stare.

Verso le 18 infatti è stato ottenuto un incontro delle famiglie, del Comitato Pisa-Est e del progetto Prendocasa con i capigruppo del consiglio comunale. Gli abitanti di via Marsala hanno esposto in prima persona la loro posizione: nessuno uscirà dallo stabile occupato, nessuno è disposto a farsi intimidire da un’ordinanza di sequestro motivata con una assurda e menzognera dichiarazione di un “non dimostrato stato di necessità”. Tutti hanno chiaro chi sono i responsabili della propria condizione di emergenza e di conseguenza le controparti da affrontare nel momento in cui polizia e magistratura vogliano tentare di buttare in mezzo alla strada 34 persone.

Una determinazione che è propria di chi sta dalla parte giusta, della dignità e della necessità, ancora più rafforzata dalla solidarietà popolare del quartiere, conquistata con la riqualificazione dal basso e con le tante iniziative e progetti ludici e sociali svolti e avviati, e dalla partecipazione di importanti soggetti sociali e politici alla causa di riappropriazione del diritto all’abitare, come la curva nord Maurizio Alberti, il circuito del movimento antagonista in tutte le sue articolazioni (dagli studenti medi in lotta, agli universitari, agli spazi sociali della città), il sindacalismo di base, le associazioni di inquilini e parte del ceto politico della sinistra.

Dall’incontro con i Capigruppo è emersa una mozione votata in tarda serata dai consiglieri comunali che in maniera chiara e diretta conferma lo stato di emergenza abitativa degli occupanti, la volontà dell’amministrazione comunale di proseguire con percorsi di mediazione abitativa per ogni singolo nucleo e, soprattutto, si schiera contro uno sgombero da parte delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria, rivolgendo loro “un pressante appello... affinché non si proceda ad azioni di forza per liberare l’immobile, dando il tempo necessario alla conclusione di percorsi attivati dall’amministrazione comunale”.

Un’importante presa di posizione che rilancia la lotta per il diritto all’abitare e la campagna contro lo sgombero di Via Marsala. Intanto gli occupanti proseguono le loro attività in diverse direzioni: da una parte, insieme al Comitato territoriale Pisa-Est con le prossime iniziative: sabato pomeriggio riqualificazione di uno spazio verde nel quartiere con merenda popolare e domenica pranzo e inaugurazione del corso di boxe all’interno dei fondi di via Marsala; dall’altra parte, con il progetto Prendocasa, nella convocazione di un’importante assemblea pubblica che si terrà stasera alle 19, con l’obiettivo di portare avanti la campagna contro lo sgombero, incentrata sulla requisizione degli immobili sfitti e oggetto di speculazione immobiliare.

Via Marsala non si ferma: dopo la prima vittoria politica di ieri, in cui la Politica cittadina ha dovuto considerare l’occupazione come questione sociale e non di ordine pubblico, la volontà è quella di proseguire in una mobilitazione che porti la Proprietà a ritirare le denunce ed a riaprire la trattativa sull’uso pubblico di Via Marsala.

VIA MARSALA RESISTE!

IL DIRITTO ALLA CASA NON SI SGOMBERA!

il nuovo numero del foglio di quartiere

giovedì 15 aprile 2010

NO ALLO SGOMBERO DI VIA MARSALA

VIA MARSALA E' SOTTO SGOMBERO!

Stamattina la Digos ha notificato ad alcune famiglie di via Marsala un'ordinanza di sequestro dell'immobile, con l'invito ad abbandonare lo stabile entro tre giorni. Per oggi pomeriggio è convocato un presidio sotto il Comune alle 16 per chiedere alle istituzioni di intervenire contro l'eventualità di uno sgombero forzoso con la requisizione di questo e delle centinaia di immobili sfitti in città.

Fin da stamattina sta girando un appello rivolto a tutte le realtà di movimento, che è possibile firmare mandando una mail all'indirizzo comitatopisaest@gmail.com

Di seguito il testo del volantino che verrà distribuito al presidio di oggi:

NO ALLO SGOMBERO!

Siamo otto famiglie che da un mese hanno occupato una palazzina vuota dal 2002 in via Marsala a Riglione. I percorsi di vita che ci hanno portato alla scelta dell'occupazione sono vari, ma tutti accomunati dalle difficoltà economiche (licenziamenti, cassintegrazione, disoccupazione) imposte dalla crisi e dall'assenza di risposte istituzionali al nostro bisogno di casa: tutti noi, infatti, abbiamo fatto richiesta per la casa popolare, ma non abbiamo ottenuto un alloggio. Quando sono arrivati gli sfratti per morosità, a fronte della totale incapacità del Comune e degli assistenti sociali di darci una risposta, abbiamo scelto di riprenderci quello che consideriamo un diritto per noi e per i nostri figli. La nostra è stata una scelta di dignità!

La scelta di occupare la palazzina di via Marsala 34 a Riglione non è stata casuale. Questi appartamenti e i grandi fondi sottostanti, infatti, sono di proprietà Pampana. La famiglia Pampana è nota per possedere un'eccezionale quantità di immobili a Pisa (circa 150 appartamenti), tanti che farne una mappatura completa è praticamente impossibile. Ma è anche nota per lasciare o aver lasciato sfitti per anni edifici enormi che, da soli, risolverebbero l'emergenza abitativa di centinaia di persone. Ma i palazzinari come Pampana spesso preferiscono lasciare sfitta una grande parte del loro patrimonio per far sì che ci siano poche case sul mercato e i prezzi degli affitti restino alti: è questo il motivo per cui a Pisa ci sono 4000 case sfitte!

Anche la palazzina di via Marsala fa parte delle decine di case lasciate sfitte dalla famiglia Pampana: terminata di costruire nel 2002, non è mai stata abitata e, per questioni giudiziarie, non lo sarà fino al 2013. La nostra proposta alla proprietà è stata fin da subito quella di poter abitare l'immobile fino a che non avesse avuto un'altra destinazione d'uso, pagando un affitto equo, che abbiamo già cominciato a versare su un libretto che la proprietà può ritirare in qualsiasi momento.

Questa proposta è stata sostenuta anche da tutto il quartiere di Riglione, che si è costituito nel Comitato territoriale Pisa Est, avviando fin da subito numerosi progetti sociali aperti a tutti all'interno dei fondi: una ludoteca, una palestra popolare, una sala prove. Via Marsala in questo mese non è stata solo una casa per otto famiglie, ma un punto di aggregazione e socialità per tutto il quartiere!

Oggi ci è stato notificata un'ordinanza di sequestro dell'immobile, con l'invito ad abbandonare le nostre case entro tre giorni. Nell'ordinanza si legge che l'immobile deve essere sgomberato perché non è dimostrata “l'urgenza assoluta e improrogabile di procurarsi un alloggio, che sola avrebbe potuto rendere necessaria l'occupazione”. La nostra storia lo dimostra, gli affitti arretrati che non abbiamo potuto pagare lo dimostrano, le richieste di casa popolare che abbiamo rivolto al Comune lo dimostrano. La nostra storia è la stessa delle migliaia di famiglie che sempre più si scontrano con affitti troppo cari, bollette arretrate, stipendi insufficienti a garantire una vita dignitosa ai propri figli.

Il Comune non può nascondere la testa sotto la sabbia di fronte all'eventualità che otto famiglie finiscano in mezzo a una strada!

Chiediamo al Comune di prendere una posizione. È l'ora di scegliere da che parte stare: se dalla parte dei bisogni o dalla parte della speculazione! Il Comune deve requisire i grandi immobili sfitti in città!


CONTRO LA SPECULAZIONE E LO STRAPOTERE DEI PRIVATI
PER IL DIRITTO ALLA CASA E A UNA VITA DIGNITOSA
VIA MARSALA RESISTE!

LETTERA APERTA ALLA PROPRIETA’ DELLA PALAZZINA DI VIA MARSALA 34

Siamo le famiglie che da ormai un mese vivono nella palazzina di via Marsala a Riglione; ci vogliamo rivolgere con questa lettera all’Ing. Pampana, proprietario dello stabile, e all’intera città di Pisa. La decisione di occupare queste otto case ci è stata imposta dall’enorme emergenza abitativa che gravava su di noi e sui nostri figli e dalla totale assenza delle istituzioni predisposte a tutelare il nostro diritto alla casa. Questo palazzo è vuoto da otto anni, da quando è stato costruito, e lo sarà per almeno altri quattro, a causa di un contenzioso legale fra la proprietà e l’amministrazione comunale. Fin dall’inizio abbiamo cercato un contatto con il proprietario per portargli la nostra proposta di concordare un canone mensile che fosse adeguato al nostro reddito, e in un primo momento ci è parso che fosse possibile un margine di trattativa, tanto che abbiamo aperto un conto corrente a cui il signor Pampana potrà accedere in qualsiasi momento, in cui abbiamo versato la prima mensilità. Di ciò abbiamo informato la proprietà e la cittadinanza tramite una conferenza stampa. Da alcuni giorni però non abbiamo più notizie da parte della proprietà, nonostante le nostre sollecitazioni sono venuti a mancare nuovi momenti di confronto. Con questa lettera vogliamo chiedere pubblicamente al signor Pampana di ritirare le denunce che ha sporto nei nostri confronti e di proseguire la trattativa nella convinzione che sia possibile giungere ad un esito positivo. Ci preme inoltre aggiungere che in questo mese si è formato spontaneamente a sostegno di noi inquilini un comitato di quartiere composto dagli abitanti solidali della zona, che si è impegnato nell’obiettivo di dare un utilizzo pubblico e collettivo ai fondi situati al piano terra della palazzina; tra i progetti del comitato è già stata realizzata una ludoteca per i bambini del quartiere, gratuita e aperta due giorni a settimana, a breve sarà inaugurata una piccola palestra con un corso di boxe, mentre è in cantiere una sala prove musicale. In un mese si sono svolte nei locali e nello spazio antistante numerose iniziative: pranzi, merende, un torneo di biliardino con i ragazzi della Curva Nord Maurizio Alberti, feste della ludoteca con animazione per bambini, che hanno fatto dello stabile di via Marsala un punto di riferimento sociale e popolare per una parte del quartiere e della città. Alla luce di queste considerazioni rinnoviamo il nostro invito al signor Pampana alla ripresa della trattativa.
Gli abitanti di via Marsala

Le domeniche di Prendocasa - 18 aprile

mercoledì 14 aprile 2010

LA MOBILITAZIONE DELLE FAMIGLIE DI VIA MARSALA: PRESIDIO SOTTO IL COMUNE

Continua la mobilitazione delle famiglie di via Marsala a Riglione. Ieri un presidio improvvisato di un centinaio di persone si è insediato sotto il Comune di Pisa, dove era un corso una seduta della Giunta, per chiedere alle istituzioni di attivarsi per il ritiro delle denunce a carico degli occupanti e per il buon esito della trattativa con la proprietà.

Negli interventi dal microfono le famiglie hanno ribadito di essere decise e irremovibili nel continuare il precorso di occupazione intrapreso e che l'unica strada percorribile è quella di un accordo con la proprietà per un affitto a prezzi equi.

Dato il silenzio della proprietà, nonostante sia già stato aperto un conto a suo nome, è necessario – hanno ribadito gli occupanti – che le istituzioni si attivino: infatti le famiglie sono tutte residenti nel Comune di Pisa e tutte hanno fatto domanda o sono già in graduatoria per le case popolari. Si tratta dunque di un'emergenza abitativa rispetto a cui le istituzioni, Comune in primis, non possono far finta di nulla.

Una delegazione del presidio è poi salita in Comune per incontrare nuovamente gli assessori alla casa e alle politiche sociali e nei prossimi giorni si capirà quali canali potranno essere avviati.

Intanto continuano e si moltiplicano le iniziative con e per il quartiere organizzate dal Comitato territoriale Pisa Est. Giovedì mattina saranno ripuliti e resi nuovamente fruibili i giardini di via Quarto, un terreno di proprietà comunale oggi inutilizzato perché lasciato all'incuria e al degrado. Venerdì sera ci sarà una nuova edizione del torneo di biliardino organizzato in collaborazione con la Curva Nord Maurizio Alberti. Infine domenica le case di via Marsala ospiteranno un pranzo sociale per l'inaugurazione della palestra popolare autogestita.

Riportiamo di seguito il volantino distribuito al presidio:


SOSTIENI VIA MARSALA!

Siamo otto famiglie che da un mese hanno occupato una palazzina vuota dal 2002 in via Marsala a Riglione. I percorsi di vita che ci hanno portato alla scelta dell'occupazione sono vari, ma tutti accomunati dalle difficoltà economiche (licenziamenti, cassintegrazione, disoccupazione) imposte dalla crisi e dall'assenza di risposte istituzionali al nostro bisogno di casa. Tutti noi abbiamo fatto richiesta per la casa popolare, senza però ottenere un alloggio: secondo i parametri di accesso all'edilizia pubblica, infatti, una famiglia con tre figli e un solo reddito di operaio ha diritto a solo sei punti per la casa popolare...

Quando sono arrivati gli sfratti per morosità abbiamo scelto di riprenderci quello che consideriamo un diritto per noi e per i nostri figli: quello ad avere un tetto sopra la testa. La nostra è stata una scelta di dignità.

La palazzina di via Marsala a Riglione che da un mese è la nostra casa è di proprietà di un grande proprietario immobiliare ed è solo una delle 4000 case sfitte a Pisa: terminata di costruire nel 2002, non è mai stata abitata e, per questioni giudiziarie, non lo sarà almeno fino al 2014.

La nostra proposta alla proprietà è stata fin da subito quella di poter abitare l'immobile fino a che non avesse avuto un'altra destinazione d'uso, pagando un affitto equo, che abbiamo già cominciato a versare su un libretto che la proprietà può ritirare in qualsiasi momento. Questa proposta è stata sostenuta anche da tutto il quartiere di Riglione, che si è costituito nel Comitato territoriale Pisa Est. Il Comitato, composto da noi famiglie e da decine di cittadini solidali, ha da subito individuato dei progetti sociali da avviare all'interno dei fondi: dalla prima settimana abbiamo attivato una ludoteca popolare e stiamo allestendo una sala prove e una palestra, che verrà inaugurata domenica. Sempre nelle assemblee del Comitato abbiamo individuato delle zone degradate del quartiere da ripulire e restituire alla collettività, come i giardini di via Quarto a Oratoio. Quindi via Marsala in questo mese non è stata solo una casa per otto famiglie, ma un punto di aggregazione e socialità per tutto il quartiere!

Oggi alle Istituzioni chiediamo di intervenire perché trattativa con la proprietà vada a buon fine. Forti della solidarietà del mondo delle associazioni, della società civile e del quartiere in cui siamo radicati, chiediamo al Comune, alla Prefettura e alla Società della Salute di attivarsi affinché si riprendano gli incontri con la proprietà perché la situazione di noi occupanti venga regolarizzata.

PER IL DIRITTO ALLA CASA

SOSTIENI LE FAMIGLIE DI VIA MARSALA!

domenica 11 aprile 2010

11 aprile in via Marsala: festa di SBAM! e assemblea pubblica

Durante la giornata dell'11 aprile doppia iniziativa degli abitanti di via Marsala e del Comitato territoriale Pisa-Est; alle 15 festa dello spazio-bimbi presso l'occupazione, dalle 18 assemblea pubblica molto partecipata nella Piazza di Riglione.



Di seguito il comunicato delle famiglie, del comitato e del Progetto:

E’ da un mese ormai che lo stabile di Via Marsala a Riglione è occupato. La palazzina, lasciata per anni al degrado, ha cambiato da subito volto: da luogo simbolo di abbandono si è trasformata in uno spazio vivo, sociale, aperto al quartiere. Da subito noi occupanti abbiamo sentito l’esigenza di rendere i fondi dello stabile accessibili a tutti; è nato, così, il Comitato Territoriale Pisa Est, composto da noi famiglie e da decine di abitanti del quartiere e cittadini solidali. Davanti alla carenza di luoghi di aggregazione nella zona il Comitato ha risposto inaugurando una ludoteca popolare, uno spazio pieno di giochi e libri dove due giorni alla settimana i bimbi del quartiere possono giocare assieme. A giorni inizierà il corso di boxe della palestra popolare che si sta piano piano attrezzando. Nei fondi, inoltre, ogni mercoledì, affianchiamo i compagni del Progetto Prendocasa nel servizio di sportello per il diritto alla casa.
Spazi restituiti alla collettività, nei quali adesso è possibile portare i propri bambini serenamente, incontrarsi e condividere momenti di socialità.
Fin dal giorno dell’occupazione, il 13 marzo scorso, abbiamo cercato di intavolare una trattativa con la proprietà proponendole il pagamento di un'indennità di occupazione sia per le abitazioni che per i fondi; dopo il primo incontro con il rappresentante legale di Pampana, non ci è più stato possibile contattare la proprietà che, da allora, si è chiusa nel silenzio più assoluto mostrandosi sorda alle nostre richieste di confronto impedendoci così di proseguire sulla strada di un accordo tra le parti.
A ribadire la legittimità della nostra presenza in via Marsala noi famiglie e il Comitato territoriale abbiamo comunque aperto un libretto al portatore, depositato presso l'avvocato del Comitato, dove verseremo un totale di 900 euro mensili, che la proprietà potrà ritirare in qualsiasi momento.
Come più volte abbiamo detto nelle scorse settimane, siamo famiglie colpite dalla crisi economica e versiamo dunque in una grave situazione di emergenza abitativa, alla quale nessuna istituzione ha saputo porre rimedio. Da qui la nostra decisione di utilizzare lo strumento della riappropriazione per tornare in possesso del nostro diritto alla casa.
All’oggi costatiamo il silenzio assoluto delle istituzioni sull’occupazione di Via Marsala. Un’assenza dunque di una presa di posizione da parte di coloro che sono i diretti responsabili della politica abitativa in città, che porta oggi Pisa ad avere affitti altissimi a fronte di più di 4000 appartamenti sfitti e di un’edilizia popolare inadeguata alle esigenze della popolazione.

Noi famiglie in occupazione, noi compagni e compagne del Progetto Prendocasa, noi ragazzi e ragazze del Comitato Territoriale oggi, ad un mese dall’occupazione dello stabile di Via Marsala, vogliamo ancora una volta affermare la nostra volontà di rimanere in queste case e in questi spazi. Vogliamo ribadire la nostra determinazione nel vivere in questo quartiere, in questo cortile, in questo palazzo!

VIA MARSALA, UNO SPAZIO PER NOI, UNO SPAZIO PER TUTTI!

Le famiglie in occupazione
Comitato Territoriale Pisa-Est
Progetto Prendocasa