Il Comitato territoriale Pisa Est si riunisce ogni giovedì alle 21.00 presso le case di via Marsala 34 Lo sportello Prendocasa di informazioni e consulenza su sfratti e problemi abitativi è aperto tutti i mercoledì dalle 17.00 alle 19.00 SBAM! (Spazio-bimbi autogestito di via Marsala) è aperto ai bimbi accompagnati dai genitori tutti i martedì e i giovedì dalle 16.30 alle 19.00
Dopo che il Comune si è impegnato pubblicamente a farsi mediatore con l'ingegner Pampana , quest'ultimo si è reso disponibile a sedersi al tavolo della trattativa.
Oggi l'assessore alla politiche sociali Ciccone, ha informato una delegazione della famiglie di Via Marsala e del Comitato Territoriale Pisa-Est della piena disponibilità di Pampana, proprietario della palazzina di Riglione, ad iniziare un dialogo con il Comune.
Nei prossimi giorni, quindi, avrà inizio ufficialmente la trattativa chiesta a gran voce dagli occupanti per la messa in affitto a canone sociale dell'immobile recuperato di Via Marsala.
Intanto oggi pomeriggio si è svolta l'assemblea cittadina dove le realtà che hanno sostenuto la manifestazione del 24 aprile per il diritto alla casa hanno rilanciato per martedì mattina una conferenza stampa a Riglione per rafforzare la lotta delle famiglie impegnate ora per la buona riuscita della trattativa.
Nel frattempo proseguono le attività del Comitato Territoriale Pisa-Est: la ludoteca popolare domenica si aprirà a tutta Riglione con giochi in piazza e merenda organizzata in collaborazione con la gelateria del paese.
Dopo il corteo la trattativa riprende! Centinaia di persone sono scese in piazza sabato nel corteo della Pisa che resiste, accanto alle famiglie di via Marsala, contro la speculazione e per il diritto alla casa. Il corteo composto da famiglie, lavoratori, studenti, italiani e stranieri, è partito da Piazza S.Antonio per arrivare in Piazza Garibaldi, toccando nel suo tragitto alcuni palazzi della speculazione in città e segnandoli con uno striscione. In particolare una lunga sosta è stata fatta sotto un altro palazzo di proprietà Pampana, situato nella zona stazione, così grande da coprire tre vie (via Vespucci, via Puccini e via Corridoni), costituito da oltre 60 appartamenti vuoti da circa 20 anni! Il proprietario delle case di via Marsala è infatti responsabile di altre speculazioni in città, intere parti di Pisa abbandonate al degrado aspettando sovvenzioni per le ristrutturazioni e agevolazioni alla vendita, con l’effetto di aumentare il prezzo degli affitti delle altre case. Nel caso di via Marsala a Riglione la situazione è particolarmente grave perché Pampana in otto anni non ha mai pagato le tasse su queste case (perché non sono registrate al catasto) e spera di guadagnarci con una causa milionaria al comune di Pisa invece che mettendole in affitto. È stato quindi ribadito da tutte le persone e le associazioni che hanno partecipato al corteo che Pampana è isolato da parte della città, e deve tornare al tavolo di trattativa on le otto famiglie che vogliono concordare con lui l’affitto! Un’altra lunga pausa, prima della chiusura del corteo, è stata fatta sotto il palazzo del comune, chiedendo all’amministrazione di operarsi per la buona riuscita della situazione: dopo la presa di posizione del consiglio comunale contro lo sgombero è necessario un impegno concreto da parte della giunta. La risposta del comune non si è fatta attendere, i giorni seguenti gli assessori al sociale e alla casa hanno incontrato gli occupanti impegnandosi ufficialmente a contattare la proprietà e a proporsi come mediatori per la buona riuscita della trattativa. La trattativa riprende!
Occhio alle voci! Nei giorni passati in paese, sono girate delle voci riguardanti noi abitanti di via Marsala. Dal primo giorno di occupazione noi famiglie che abbiamo deciso di occupare lo stabile disabitato di Riglione, ci siamo subito presentati al paese convocando diverse assemblee pubbliche e diverse iniziative. Il nostro scopo è stato da subito quello di integrarsi nel migliore dei modi nel quartiere: abbiamo riqualificato una zona disabitata da 8 anni, ci siamo impegnati a dare vita a questo posto organizzando attività utili non solo per noi ma aperte a tutti gli abitanti del paese. E allora perché si devono sentire in paese delle voci infami e razziste? E a quale scopo? Abbiamo sentito che siamo ladri o che siamo zingari, e che da quando abitiamo qui sono aumentati i furti nella zona. Queste voci vengono messe in giro da chi ci vuole far abbandonare queste case: hanno l'obiettivo di levarci la legittimità che ci siamo costruiti dal primo giorno proprio perché abbiamo sempre fatto tutto alla LUCE DEL SOLE. Sono voci che vorrebbero isolarci per bloccare la solidarietà attiva di tantissime persone: cittadini, associazioni e figure importanti della città. Noi rispondiamo spiegando la nostra situazione reale; siamo lavoratori come voi che state leggendo queste righe, siamo persone oneste che si guadagnano il pane ogni giorno, siamo genitori e cittadini che per primi hanno a cuore il decoro e la sicurezza del luogo in cui vivono; siamo persone che non ce l'hanno fatta più a pagare affitti dai costi spropositati e per questo siamo stati costretti dagli sfratti ad occupare queste case vuote da anni. Ora viviamo qui perché la nostra è stata una scelta dignitosa e non una scorciatoia: la nostra lotta sta andando avanti proprio perché sono tantissime le persone che ci sostengono, perché ci capiscono essendo nella nostra stessa situazione. Non vogliamo che grandi speculatori come Pampana continuino a tenere centinaia di case vuote (solo un esempio i 60 appartamenti in via Vespucci), facendo sempre di più lievitare i prezzi degli affitti, e causando un' emergenza abitativa per migliaia di famiglie. E allora lanciamo un appello agli ormai nostri vicini di casa: a chi cerca di mettere muri e barriere che dividono le persone e le esperienze, indicate loro la strada per via Marsala 34, cosi' che vedranno con i loro occhi chi siamo veramente!
DOMENICA 2 MAGGIO, DALLE 17 FESTA PER BAMBINI NELLA PIAZZA DI RIGLIONE! MERENDA PER TUTTI!
Nuova presa di posizione del Comune per la ripresa della trattativa con Pampana: gli assessori alla casa e al sociale si impegnano ufficialmente per una regolarizzazione della posizione degli occupanti.
Ieri le famiglie di via Marsala hanno nuovamente incontrato gli assessori alla casa e alle politiche sociali a Palazzo Gambacorti. Dopo la mozione del Consiglio Comunale, con la quale è stato riconosciuto l'effettivo stato di emergenza abitativa delle famiglie ed è stato rivolto un pressante appello all'autorità perché queste non vengano sgomberate, dall'incontro di ieri è emersa una nuova presa di posizione del Comune affinché una questione sociale non venga risolta come una questione di ordine pubblico.
L'assessore Zambito e l'assessore Ciccone, infatti, si sono impegnate ufficialmente a contattare la proprietà dell'immobile di Riglione perché riavii la trattativa con le famiglie, con la mediazione dell'Agenzia Casa del Comune di Pisa.
Da parte delle famiglie di via Marsala, intanto, restano evidenti la volontà e l'impegno di trovare un accordo con la proprietà. Da più di tre settimane infatti è stato aperto un libretto postale intestato alla proprietà nel quale ogni famiglia versa una quota mensile a titolo di indennità d'occupazione. Questa domenica verranno organizzate iniziative nel quartiere e nei fondi della palazzina, con la solidarietà di tutti quei pezzi di città che in questo mese e mezzo hanno attraversato lo spazio, e il ricavato sarà utilizzato per integrare la seconda mensilità che le famiglie verseranno sul libretto.
L'impegno che gli assessori Zambito e Ciccone hanno preso ieri si inserisce in una vasta rete di solidarietà che in questo mese e mezzo le famiglie di via Marsala hanno raccolto: lo dimostrano le numerose adesioni all'appello, firmato da personalità come Prosperi e Floriani e da oltre 80 tra partiti, associazioni, realtà di movimento; lo dimostra il corteo di sabato scorso, partecipato da centinaia di persone appartenenti alle più varie realtà, dagli studenti medi ai migranti, dai tifosi della curva agli studenti universitari; lo dimostra la partecipazione del quartiere di Riglione-Oratoio ai tanti momenti di socialità organizzati all'interno dei fondi di via Marsala.
In molti si sono dunque schierati dalla parte di chi vive l'emergenza abitativa. Non solo le famiglie, ma una larga parte della città vuole che Pampana si sieda con le famiglie e le istituzioni ad un tavolo di trattativa.
Si è da poco conclusa a Pisa la manifestazione che ha portato in Piazza circa 800 persone: la Pisa che resiste ha sfilato alla vigilia dell'anniversario della liberazione per opporsi allo sgombero di Via Marsala e per rivendicare il diritto alla casa per tutti e tutte. Alle 16 il concentramento in Piazza Sant'Antonio, nei pressi della stazione centrale, prima tappa di un corteo che è andato a toccare tutti i simboli della speculazione nella città toscana.
Centinaia e centinaia di persone hanno risposto attivamente all'appello di resistenza lanciato dalle famiglie di Via Marsala: realtà politiche e sociali, ma soprattutto occupanti di case, migranti, studenti universitari, studenti medi, ultras in lotta contro i decreti repressivi, lavoratori, famiglie sotto sfratto. Una composizione del corteo eterogenea ma accomunata dalla determinazione a non pagare la crisi.
Il corteo si è fermato davanti alla stazione, luogo simbolo delle contraddizioni legate alla gestione securitaria del fenomeno migratorio, dove ha raccolto attenzione e partecipazione dei presenti e si è indirizzato verso Via Vespucci. Sei numeri civici di speculazione immobiliare firmata Pampana vuoti da 20 anni: qui è stato appeso uno striscione che recitava "Palazzo Pampana la vergogna di Pisa"; nel frattempo diversi interventi dal microfono con i quali le famiglie di Via Marsala hanno sottolineato la necessità di proseguire la campagna contro lo sgombero all'insegna della denuncia dell'immenso patrimonio immobiliare del palazzinaro Pampana. Campagna contro lo sgombero che fa i conti con il potere massonico della proprietà, e con i tentativi di delegittimazione degli occupanti messi in atto dalla repressione: intimidazioni, bugie, infamie, accuse e pseudoindagini volte a disgregare quella compatezza e solidarietà che in 45 giorni di occupazione e decine di iniziative gli abitanti di Via Marsala hanno creato intorno a loro, nel quartiere e nella città.
Seconda tappa del corteo gli immobili cartolarizzati degli enti previdenziali. "Via Marsala resiste" si legge dai balconi di alcuni appartamenti già occupati dal Progetto Prendocasa, a sottolineare la solidarietà attiva di tutti gli occupanti e la resistenza collettiva ad ogni speculazione che la città subisce. Intorno alle 17:30 la manifestazione si ferma nei pressi dell'ex-cinema Ariston, altro luogo della ristrutturazione immobiliare in senso speculativo, ma anche obiettivo della riappropriazione del movimento: Zona Autonoma Pisana ha ribadito la necessità di sottrarre terreno alla rendita con l'occupazione di ogni spazio sfitto, come recentemente ha fatto nella due giorni di riappropriazione del 26 e 27 marzo scorsi.
Sotto il Provveditorato agli studi il Collettivo Autonomo Studenti Pisani è intervenuto rilanciando le parole d'ordine della Pisa che Resiste, declinandola nella lotta per la riappropriazione dei saperi e del diritto allo studio, contro la distruzione della scuola pubblica. Dopo aver riempito di determinazione, di cori e slogan l'affollato corso principale della città, i manifestanti hanno raggiunto Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa.
Numerosi gli interventi da parte delle famiglie sotto sgombero, che hanno intimato al comune ed ai suoi organi decisionali di mantenere fede alla presa di posizione politica che giovedì scorso il consiglio comunale ha deliberato: nessuno sgombero per famiglie occupanti in emergenza abitativa, intervento presso autorità giudiziaria e proprietà affinchè si possa pervenire ad una soluzione positiva della condizione abitativa degli 8 nuclei occupanti. Un corteo che quindi non si accontenta di una mozione ma pretende fatti concreti affinchè via Marsala non sia sgomberata, e anzi diventi il primo esempio di lotta per il diritto all'abitare che costringa i grossi proprietari immobiliari (vera causa dell'emergenza abitativa), a mettere a disposizione delle esigenze sociali il proprio patrimonio sfitto.
Striscione e presa di parola da parte del Comitato contro lo sgombero delle ex-Stallette: 10 famiglie italiane che da cinquant'anni occupano delle case di proprietà del Comune e che adesso vuole sgomberarle, intenzionato a valorizzare l'area in questione con progetti da milioni di euro. Una nuova soggettività della resistenza che scende a fianco di altre in un percorso di riappropriazione contro le politiche di rapina attuate sia dai Privati che dalle Istituzioni pubbliche. Il corteo blocca poi Ponte di Mezzo e il lungarno mediceo.
Nel frattempo prende parola il Collettivo Universitorio Autonomo, reduce dall'occupazione del Polo Carmignani con cui ha inaugurato un percorso di lotta per il diritto alla casa che vada a coinvolgere gli studenti e le studentesse, costretti a pagare affitti da capogiro per camere fatiscenti.
La manifestazione ha poi percorso le strette vie del centro storico segnando l'ennesimo scandalo immobiliare della città: la Mattonaia, proprietà del Comune sfitta e inutilizzata da trent'anni, ad eccezione di diversi periodi in cui l'edificio è stato oggetto di riappropriazione da parte del movimento antagonista pisano. La giornata si conclude in Piazza Garibaldi: Via Marsala che resiste è la Pisa che Resiste.
Tutti gli interventi conclusivi, da quello della comunità senegalese a quello dei sindacati di base, sottolineano l'unità politica che si è creata attorno all'occupazione di Riglione, alla sua difesa, alla sua resistenza. Via marsala come emblema, come occasione di ricomposizione e come segnale di alternativa alle leggi che vorrebbero costringere la popolazione a pagare la crisi.
Dopo che le Istituzioni hanno riconosciuto l'occupazione come questione sociale e non di ordine pubblico; dopo che la città si è schierata, esponendo striscioni allo stadio, firmando appelli, vivendo gli spazi sociali e ludici costruiti in via marsala dal comitato territoriale pisa-est, e soprattutto dopo che oggi è scesa in piazza mostrando senza alcuna ambiguità quante e quali sono le persone che si opporrebbero a qualsiasi tentativo repressivo, Pampana non ha più vie di fuga: deve ritirare le denunce, deve riprendere le trattative.
PAMPANA SEI ISOLATO: PISA RESISTE! Oggi a fianco delle famiglie di via Marsala è scesa in piazza tutta la Pisa che ha deciso di resistere alla speculazione, alla mercificazione dei diritti, alla repressione. Il corteo di oggi, che è stato attraversato da più di 700 persone, dimostra che a partire dalla pratica della riappropriazione è possibile unire i percorsi di lotta che attraversano il nostro territorio.
In corteo hanno sfilato non solo le famiglie di via Marsala, in lotta contro lo sgombero, ma centinaia di soggetti che oggi a Pisa vivono l'emergenza abitativa: gli studenti, che pagano fino a 400 euro per una camera in appartamenti fatiscenti; le decine di famiglie sotto sfratto che si sono rivolte allo sportello del Progetto Prendocasa; le famiglie delle ex-Stallette, che il Comune vorrebbe sgomberare, senza alcuna prospettiva alternativa, per far posto ad un progetto di “riqualificazione” che è sinonimo di privatizzazione e speculazione.
Ma sono scese in piazza anche tutte quelle soggettività che oggi il potere, che sia il datore di lavoro, l'assistente sociale, lo speculatore Pampana, fino alle istituzioni, vorrebbe mute e docili di fronte alla rapina dei diritti.
C'erano i migranti, che si vedono negato non solo il diritto alla casa, ma persino il diritto a vivere e lavorare nel nostro territorio: colpiti da assurdi provvedimenti repressivi come l'ordinanza antiborsoni e la probabile costruzione del CIE in Toscana. C'erano gli studenti medi, in lotta contro la riforma Gelmini che sancisce lo strapotere dei privati nella scuola pubblica, c'erano i tifosi della Curva Nord Maurizio Alberti, che subiscono la repressione solo per volere portare allo stadio un tamburo.
Un corteo variegato eppure compatto nell'attaccare alcuni luoghi simbolo della speculazione edilizia, come le case che Pampana tiene da anni sfitte alla stazione, l'ex cinema Ariston, la Mattonaia. Le diverse centinaia di persone che oggi in corteo chiedevano “Case subito, case per tutti!” sono le stesse che da settimane sostengono l'appello per il ritiro dell'ordinanza di sequestro, e che si opporranno a qualsiasi tentativo di sgombero delle case occupate di via Marsala.
Dopo che le Istituzioni hanno riconosciuto l’occupazione come questione sociale e non di ordine pubblico; dopo che la città si è schierata, esponendo striscioni allo stadio, firmando appelli, vivendo gli spazi sociali e ludici costruiti in via Marsala dal Comitato territoriale Pisa-Est, e soprattutto dopo che oggi è scesa in piazza mostrando senza alcuna ambiguità quante e quali sono le persone che si opporrebbero a qualsiasi tentativo repressivo, Pampana non ha più vie di fuga: deve ritirare le denunce, deve riprendere le trattative. Pisa Resiste!
Da più di un mese otto famiglie hanno deciso di reagire alla crisi e all’emergenza abitativa, occupando uno stabile in via Marsala a Riglione di proprietà di Pampana, il più grande immobiliarista e speculatore della città. La scorsa settimana sono giunte le notifiche di sgombero a tutti i nuclei familiari, che hanno comunque deciso di resistere di fronte a questa minaccia.
In un momento così importante, queste famiglie in lotta non rappresentano più solo loro stesse, ma tutte le persone che quotidianamente sono oppresse dall’arroganza e dalla speculazione: gli sfrattati, i richiedenti che non avranno mai la casa popolare, chi non ottiene sostegno dai servizi sociali.
È fondamentale che in questa data così significativa si mobilitino a fianco delle famiglie di via Marsala tutti quegli studenti, lavoratori e migranti che non vogliono più stare in silenzio e che vogliono invece lottare per il diritto alla casa e contro tutti i Pampana di questa città.
Alla vigilia dell’anniversario della Liberazione, via Marsala che resiste è la Pisa che resiste: alla speculazione, alla repressione, alle intimidazioni, alla crisi.
Ieri pomeriggio nel derby Pisa-Pontedera la squadra di casa ha riconquistato la serie C2. Grazie al gol di Cantoro, con largo anticipo sulla fine del campionato, i nerazzuri tornano nel calcio professionistico.
Tantissimi i tifosi in Curva, che hanno festeggiato la promozione insieme alla squadra. Tanti anche i tamburi e gli striscioni comparsi ieri all'arena Garibaldi; tra i quali uno che recitava "Per noi la curva è colore e passione, non ci cambierà mai la vostra assurda repressione..."; ancora una volta i tifosi si sono espressi contro le restrizioni che sono state imposte durante tutta la stagione.
Riportiamo di seguito il comunicato della Curva Maurizio Alberti: "Oggi siamo riusciti a entrare in curva con questo striscione, i tamburi e le bandiere dei gruppi. Per questo, se verrà attuata la solita tolleranza zero, rischiamo le solite diffide e multe. Ma era importante per noi partecipare alla vecchia maniera a questa festa e dimostrare, ancora una volta, che tamburi e bandiere sono solo sinonimo di tifo e di festa e che accanirsi contro queste cose, che nulla hanno a che fare con la violenza, è assurdo e senza senso. Ringraziamo la squadra per il meritatissimo ritorno nei professionisti e ci auguriamo che non pagheremo questa giornata di festa con altri ridicoli daspo".
E tra gli striscioni che c'erano ieri nella Curva Nord Maurizio Alberti, ne è comparso anche uno che recitava "No allo sgombero di Via Marsala", a sottolineare ancora la solidarietà dei ragazzi della Curva verso questa lotta, una solidarietà già mostrata più volte in queste settimane di occupazione. Gli striscioni, che i vari decreti provano a vietare, sono dunque un sostegno alla squadra ed anche un veicolo di messaggi sociali.
Oggi pomeriggio le famiglie di via Marsala e i militanti del Progetto Prendocasa hanno indetto una conferenza stampa sotto un grande immobile sfitto (circa 60 appartamenti vuoti da più di 10 anni) di proprietà Pampana alla stazione. Da questo luogo simbolo della speculazione in città è stata lanciata la convocazione di un corteo per sabato 24 aprile, che parta dal “no” allo sgombero di via Marsala per arrivare a dire “no” alla speculazione che droga il mercato degli affitti cittadini.
All'iniziativa hanno partecipato anche alcune delle sigle che fin da subito hanno sostenuto la campagna contro lo sgombero: l'Unione Inquilini, il Progetto Rebeldia, i Cobas, Tijuana Project.
Di seguito il comunicato delle famiglie occupanti:
Giovedì mattina abbiamo ricevuto le prime notifiche del sequestro preventivo dell'immobile di via Marsala, che potrebbero portare allo sgombero della palazzina che da più di un mese è la nostra casa. Nelle motivazioni allegate al provvedimento, il GIP De Palma scrive che l'immobile deve essere sgomberato perché non è dimostrata “l'urgenza assoluta e improrogabile di procurarsi un alloggio, che sola avrebbe potuto rendere necessaria l'occupazione”. Contro questa ordinanza abbiamo già presentato un ricorso legale, che dimostra il contrario: gli sfratti, la disoccupazione, le difficoltà ad arrivare alla fine del mese ci hanno portato alla scelta dell'occupazione e la nostra effettiva emergenza abitativa è stata riconosciuta anche dal Comune, che con una mozione del Consiglio ha rivolto un “pressante appello” all'Autorità preposta affinché lo sgombero non venga eseguito, sottolineando che lo stabile di via Marsala non ha e non avrà per anni alcuna pubblica utilità.
Ma anche il mondo dell'associazionismo, una parte della politica istituzionale, le realtà di movimento, i sindacati di base, i sindacati inquilini, si sono schierati dalla parte di chi è in emergenza abitativa e contro l'arroganza di chi, come Pampana, tiene sfitto un immenso patrimonio immobiliare, speculando sui bisogni.
La vicenda di via Marsala, infatti, è il simbolo di una situazione sempre più diffusa in città: da una parte la morosità, gli sfratti, le difficoltà di chi non riesce ad arrivare a fine mese, dall'altra la lobby del mercato immobiliare, che impone affitti da usurai, evade sistematicamente le tasse con affitti al nero, droga il mercato congelando gli immobili. La speculazione che sta dietro alla palazzina che abbiamo occupato è la stessa che mette a rischio gli spazi sociali, che costringe gli studenti universitari a pagare affitti altissimi per case fatiscenti, che porta sempre più famiglie a non riuscire più a pagare l'affitto.
Per questo l'appello contro lo sgombero ha ricevuto in pochi giorni moltissime adesioni di collettivi politici, associazioni, partiti, singole personalità cittadine, come il prof. Adriano Prosperi e il prof. Piero Floriani (sindaco di Pisa dal '94 al '98).
Per questo ieri allo stadio è stato esposto uno striscione contro lo sgombero di via Marsala.
Forti del sostegno di una parte così larga della città, indiciamo per sabato 24 aprile un corteo cittadino che porti in piazza tutti quegli studenti, lavoratori e migranti che non vogliono più stare in silenzio e che invece vogliono lottare per il diritto alla casa e contro tutti i Pampana di questa città.
Alla vigilia dell'anniversario della liberazione, via Marsala che resiste è la Pisa che resiste: alla speculazione, alla repressione, alle intimidazioni, alla crisi!
Via Marsala- Continuano senza sosta le attività nella palazzina occupata di Riglione, che ormai quotidianamente è attraversata da tantissime persone che nelle ultime settimane si sono avvicinate a questa esperienza per portare la loro solidarietà e per partecipare in prima persona ai progetti proposti dal Comitato di quartiere e dalle famiglie occupanti.
Vista la bellissima giornata di sole, il pranzo in programma per oggi si è svolto nell’ampio cortile che già dai primi giorni era stato riqualificato dalle famiglie e messo a disposizione della collettività. Circa un centinaio di persone hanno preso parte a questo appuntamento, al quale è seguita l’inaugurazione della palestra popolare.
Si è svolto nel pomeriggio il primo allenamento del corso di boxe: la scelta di far partire un progetto sportivo è stata spinta dalla consapevolezza di poter offrire in questo modo uno spazio altro rispetto a quelli spesso offerti dalle palestre organizzate. Uno spazio lontano dall’agonismo esagerato, dal mchismo, dal sessismo…una palestra in cui esaltare lo sport popolare aperto a tutt* e nella quale i valori imprescindibili sono quelli antifascisti, antirazzisti e antisessisti.
Nei prossimi giorni si struttureranno meglio gli orari dei corsi. Nel frattempo chi fosse interessato a partecipare a questo progetto può intervenire nell’assemblea del Comitato Territoriale, che si svolge tutti i giovedì alle 21 in Via Marsala. Guarda le foto della giornata.
Via Marsala-Ieri sera più di cento persone hanno partecipato ad un’assemblea pubblica convocata nell’ambito della campagna contro lo sgombero dello stabile occupato il 13 marzo scorso.
Il mondo dell'associazionismo, una parte della politica istituzionale, le realtà di movimento, i sindacati di base, i sindacati inquilini, si sono schierati dalla parte di chi è in emergenza abitativa e contro l'arroganza di chi, come Pampana, tiene sfitto un immenso patrimonio immobiliare, speculando sui bisogni. L'assemblea è stata compatta nell'individuare la vicenda di via Marsala come il simbolo di una situazione sempre più diffusa in città: da una parte la morosità, gli sfratti, le difficoltà di chi non riesce ad arrivare a fine mese, dall'altra la lobby del mercato immobiliare, che impone affitti da usurai. Dall'incontro è emersa la volontà di far partire un percorso unitario in città contro la speculazione, contro lo strapotere dei privati, che abbia come parola d'ordine la requisizione delle grandi proprietà sfitte.
Intanto sta girando un appello a sostegno delle famiglie di via Marsala che in un giorno ha già raccolto l'adesione di più di cinquanta sigle e che verrà presentato lunedì.
Continuano inoltre le attività del Comitato territoriale Pisa Est con e per il quartiere di Riglione. In questi giorni gli inquilini di via Marsala hanno ripulito e reso nuovamente fruibili i giardini di via Quarto, giardini che il comune ha costruito tre anni fa e che subito dopo sono stati abbandonati alla sporcizia e al degrado. Inoltre, domenica ci sarà un pranzo sociale con il quale verrà inaugurata una palestra popolare aperta a tutto il quartiere. La presa di posizione contro lo sgombero di una larga parte della città, dal Consiglio Comunale agli abitanti di Riglione, dai sindacati alle associazioni, aggiunge sostanza al questa lotta.
Le famiglie di Via Marsala, forti anche di questo sostegno, rinnovano l’appello al ritiro delle denunce e alla ripresa della trattativa.
È stata un’intensa giornata di mobilitazione quella di ieri.
Durante la mattinata la DIGOS si è presentata alle case occupate di via Marsala con le notifiche di sequestro preventivo dell’immobile, che intimano alle famiglie occupanti di abbandonare la propria abitazione.
Immediata è stata la risposta di solidarietà: nel giro di poche ore è scattata una reazione di sdegno e di rabbia che si è concretizzata nella convocazione spontanea ed autonoma di un presidio sotto il Comune di Pisa di centocinquanta persone: oltre alle famiglie di Via Marsala si sono raccolte in Logge dei Banchi tutte quelle soggettività che in questo mese hanno condiviso il percorso di riappropriazione del diritto alla casa e di riqualificazione dello stabile.
Verso le 16 e 30 la manifestazione si è diretta all’interno della sala delle Baleari, interrompendo il Consiglio Comunale. Le famiglie hanno imposto all’attenzione del Consiglio la questione della notifica di sequestro in quanto problema politico della città: non è ammissibile che un vero e proprio palazzinaro come Pampana tenga volutamente vuote centinaia di immobili, si mostri sordo alle richieste di trattativa con 34 persone in emergenza abitativa, richieda alla magistratura il sequestro di un immobile che non ha e non ha mai avuto pubblica utilità, sul quale il suo unico interesse è quello di cavare un milione di euro da un contenzioso con il Comune.
Per questo gli occupanti hanno portato e tenuto per ore uno striscione dove il “NO ALLO SGOMBERO” si è tradotto nella rivendicazione politica di REQUISIZIONE degli immobili sfitti, primo tra tutti lo stabile occupato di Via Marsala, da parte delle amministrazioni pubbliche. Lo sgombero quindi, come questione politica sulla quale i manifestanti hanno costretto l’amministrazione a decidere da quale parte stare.
Verso le 18 infatti è stato ottenuto un incontro delle famiglie, del Comitato Pisa-Est e del progetto Prendocasa con i capigruppo del consiglio comunale. Gli abitanti di via Marsala hanno esposto in prima persona la loro posizione: nessuno uscirà dallo stabile occupato, nessuno è disposto a farsi intimidire da un’ordinanza di sequestro motivata con una assurda e menzognera dichiarazione di un “non dimostrato stato di necessità”. Tutti hanno chiaro chi sono i responsabili della propria condizione di emergenza e di conseguenza le controparti da affrontare nel momento in cui polizia e magistratura vogliano tentare di buttare in mezzo alla strada 34 persone.
Una determinazione che è propria di chi sta dalla parte giusta, della dignità e della necessità, ancora più rafforzata dalla solidarietà popolare del quartiere, conquistata con la riqualificazione dal basso e con le tante iniziative e progetti ludici e sociali svolti e avviati, e dalla partecipazione di importanti soggetti sociali e politici alla causa di riappropriazione del diritto all’abitare, come la curva nord Maurizio Alberti, il circuito del movimento antagonista in tutte le sue articolazioni (dagli studenti medi in lotta, agli universitari, agli spazi sociali della città), il sindacalismo di base, le associazioni di inquilini e parte del ceto politico della sinistra.
Dall’incontro con i Capigruppo è emersa una mozione votata in tarda serata dai consiglieri comunali che in maniera chiara e diretta conferma lo stato di emergenza abitativa degli occupanti, la volontà dell’amministrazione comunale di proseguire con percorsi di mediazione abitativa per ogni singolo nucleo e, soprattutto, si schiera contro uno sgombero da parte delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria, rivolgendo loro “un pressante appello... affinché non si proceda ad azioni di forza per liberare l’immobile, dando il tempo necessario alla conclusione di percorsi attivati dall’amministrazione comunale”.
Un’importante presa di posizione che rilancia la lotta per il diritto all’abitare e la campagna contro lo sgombero di Via Marsala. Intanto gli occupanti proseguono le loro attività in diverse direzioni: da una parte, insieme al Comitato territoriale Pisa-Est con le prossime iniziative: sabato pomeriggio riqualificazione di uno spazio verde nel quartiere con merenda popolare e domenica pranzo e inaugurazione del corso di boxe all’interno dei fondi di via Marsala; dall’altra parte, con il progetto Prendocasa, nella convocazione di un’importante assemblea pubblica che si terrà stasera alle 19, con l’obiettivo di portare avanti la campagna contro lo sgombero, incentrata sulla requisizione degli immobili sfitti e oggetto di speculazione immobiliare.
Via Marsala non si ferma: dopo la prima vittoria politica di ieri, in cui la Politica cittadina ha dovuto considerare l’occupazione come questione sociale e non di ordine pubblico, la volontà è quella di proseguire in una mobilitazione che porti la Proprietà a ritirare le denunce ed a riaprire la trattativa sull’uso pubblico di Via Marsala.
Stamattina la Digos ha notificato ad alcune famiglie di via Marsala un'ordinanza di sequestro dell'immobile, con l'invito ad abbandonare lo stabile entro tre giorni. Per oggi pomeriggio è convocato un presidio sotto il Comune alle 16 per chiedere alle istituzioni di intervenire contro l'eventualità di uno sgombero forzoso con la requisizione di questo e delle centinaia di immobili sfitti in città.
Fin da stamattina sta girando un appello rivolto a tutte le realtà di movimento, che è possibile firmare mandando una mail all'indirizzo comitatopisaest@gmail.com
Di seguito il testo del volantino che verrà distribuito al presidio di oggi:
NO ALLO SGOMBERO!
Siamo otto famiglie che da un mese hanno occupato una palazzina vuota dal 2002 in via Marsala a Riglione. I percorsi di vita che ci hanno portato alla scelta dell'occupazione sono vari, ma tutti accomunati dalle difficoltà economiche (licenziamenti, cassintegrazione, disoccupazione) imposte dalla crisi e dall'assenza di risposte istituzionali al nostro bisogno di casa: tutti noi, infatti, abbiamo fatto richiesta per la casa popolare, ma non abbiamo ottenuto un alloggio. Quando sono arrivati gli sfratti per morosità, a fronte della totale incapacità del Comune e degli assistenti sociali di darci una risposta, abbiamo scelto di riprenderci quello che consideriamo un diritto per noi e per i nostri figli. La nostra è stata una scelta di dignità!
La scelta di occupare la palazzina di via Marsala 34 a Riglione non è stata casuale. Questi appartamenti e i grandi fondi sottostanti, infatti, sono di proprietà Pampana. La famiglia Pampana è nota per possedere un'eccezionale quantità di immobili a Pisa (circa 150 appartamenti), tanti che farne una mappatura completa è praticamente impossibile. Ma è anche nota per lasciare o aver lasciato sfitti per anni edifici enormi che, da soli, risolverebbero l'emergenza abitativa di centinaia di persone. Ma i palazzinari come Pampana spesso preferiscono lasciare sfitta una grande parte del loro patrimonio per far sì che ci siano poche case sul mercato e i prezzi degli affitti restino alti: è questo il motivo per cui a Pisa ci sono 4000 case sfitte!
Anche la palazzina di via Marsala fa parte delle decine di case lasciate sfitte dalla famiglia Pampana: terminata di costruire nel 2002, non è mai stata abitata e, per questioni giudiziarie, non lo sarà fino al 2013. La nostra proposta alla proprietà è stata fin da subito quella di poter abitare l'immobile fino a che non avesse avuto un'altra destinazione d'uso, pagando un affitto equo, che abbiamo già cominciato a versare su un libretto che la proprietà può ritirare in qualsiasi momento.
Questa proposta è stata sostenuta anche da tutto il quartiere di Riglione, che si è costituito nel Comitato territoriale Pisa Est, avviando fin da subito numerosi progetti sociali aperti a tutti all'interno dei fondi: una ludoteca, una palestra popolare, una sala prove. Via Marsala in questo mese non è stata solo una casa per otto famiglie, ma un punto di aggregazione e socialità per tutto il quartiere!
Oggi ci è stato notificata un'ordinanza di sequestro dell'immobile, con l'invito ad abbandonare le nostre case entro tre giorni. Nell'ordinanza si legge che l'immobile deve essere sgomberato perché non è dimostrata “l'urgenza assoluta e improrogabile di procurarsi un alloggio, che sola avrebbe potuto rendere necessaria l'occupazione”. La nostra storia lo dimostra, gli affitti arretrati che non abbiamo potuto pagare lo dimostrano, le richieste di casa popolare che abbiamo rivolto al Comune lo dimostrano. La nostra storia è la stessa delle migliaia di famiglie che sempre più si scontrano con affitti troppo cari, bollette arretrate, stipendi insufficienti a garantire una vita dignitosa ai propri figli.
Il Comune non può nascondere la testa sotto la sabbia di fronte all'eventualità che otto famiglie finiscano in mezzo a una strada!
Chiediamo al Comune di prendere una posizione. È l'ora di scegliere da che parte stare: se dalla parte dei bisogni o dalla parte della speculazione! Il Comune deve requisire i grandi immobili sfitti in città!
CONTRO LA SPECULAZIONE E LO STRAPOTERE DEI PRIVATI PER IL DIRITTO ALLA CASA E A UNA VITA DIGNITOSA VIA MARSALA RESISTE!
Siamo le famiglie che da ormai un mese vivono nella palazzina di via Marsala a Riglione; ci vogliamo rivolgere con questa lettera all’Ing. Pampana, proprietario dello stabile, e all’intera città di Pisa. La decisione di occupare queste otto case ci è stata imposta dall’enorme emergenza abitativa che gravava su di noi e sui nostri figli e dalla totale assenza delle istituzioni predisposte a tutelare il nostro diritto alla casa. Questo palazzo è vuoto da otto anni, da quando è stato costruito, e lo sarà per almeno altri quattro, a causa di un contenzioso legale fra la proprietà e l’amministrazione comunale. Fin dall’inizio abbiamo cercato un contatto con il proprietario per portargli la nostra proposta di concordare un canone mensile che fosse adeguato al nostro reddito, e in un primo momento ci è parso che fosse possibile un margine di trattativa, tanto che abbiamo aperto un conto corrente a cui il signor Pampana potrà accedere in qualsiasi momento, in cui abbiamo versato la prima mensilità. Di ciò abbiamo informato la proprietà e la cittadinanza tramite una conferenza stampa. Da alcuni giorni però non abbiamo più notizie da parte della proprietà, nonostante le nostre sollecitazioni sono venuti a mancare nuovi momenti di confronto. Con questa lettera vogliamo chiedere pubblicamente al signor Pampana di ritirare le denunce che ha sporto nei nostri confronti e di proseguire la trattativa nella convinzione che sia possibile giungere ad un esito positivo. Ci preme inoltre aggiungere che in questo mese si è formato spontaneamente a sostegno di noi inquilini un comitato di quartiere composto dagli abitanti solidali della zona, che si è impegnato nell’obiettivo di dare un utilizzo pubblico e collettivo ai fondi situati al piano terra della palazzina; tra i progetti del comitato è già stata realizzata una ludoteca per i bambini del quartiere, gratuita e aperta due giorni a settimana, a breve sarà inaugurata una piccola palestra con un corso di boxe, mentre è in cantiere una sala prove musicale. In un mese si sono svolte nei locali e nello spazio antistante numerose iniziative: pranzi, merende, un torneo di biliardino con i ragazzi della Curva Nord Maurizio Alberti, feste della ludoteca con animazione per bambini, che hanno fatto dello stabile di via Marsala un punto di riferimento sociale e popolare per una parte del quartiere e della città. Alla luce di queste considerazioni rinnoviamo il nostro invito al signor Pampana alla ripresa della trattativa.
Continua la mobilitazione delle famiglie di via Marsala a Riglione. Ieri un presidio improvvisato di un centinaio di persone si è insediato sotto il Comune di Pisa, dove era un corso una seduta della Giunta, per chiedere alle istituzioni di attivarsi per il ritiro delle denunce a carico degli occupanti e per il buon esito della trattativa con la proprietà.
Negli interventi dal microfono le famiglie hanno ribadito di essere decise e irremovibili nel continuare il precorso di occupazione intrapreso e che l'unica strada percorribile è quella di un accordo con la proprietà per un affitto a prezzi equi.
Dato il silenzio della proprietà, nonostante sia già stato aperto un conto a suo nome, è necessario – hanno ribadito gli occupanti – che le istituzioni si attivino: infatti le famiglie sono tutte residenti nel Comune di Pisa e tutte hanno fatto domanda o sono già in graduatoria per le case popolari. Si tratta dunque di un'emergenza abitativa rispetto a cui le istituzioni, Comune in primis, non possono far finta di nulla.
Una delegazione del presidio è poi salita in Comune per incontrare nuovamente gli assessori alla casa e alle politiche sociali e nei prossimi giorni si capirà quali canali potranno essere avviati.
Intanto continuano e si moltiplicano le iniziative con e per il quartiere organizzate dal Comitato territoriale Pisa Est. Giovedì mattina saranno ripuliti e resi nuovamente fruibili i giardini di via Quarto, un terreno di proprietà comunale oggi inutilizzato perché lasciato all'incuria e al degrado. Venerdì sera ci sarà una nuova edizione del torneo di biliardino organizzato in collaborazione con la Curva Nord Maurizio Alberti. Infine domenica le case di via Marsala ospiteranno un pranzo sociale per l'inaugurazione della palestra popolare autogestita.
Riportiamo di seguito il volantino distribuito al presidio:
SOSTIENI VIA MARSALA!
Siamo otto famiglie che da un mese hanno occupato una palazzina vuota dal 2002 in via Marsala a Riglione. I percorsi di vita che ci hanno portato alla scelta dell'occupazione sono vari, ma tutti accomunati dalle difficoltà economiche (licenziamenti, cassintegrazione, disoccupazione) imposte dalla crisi e dall'assenza di risposte istituzionali al nostro bisogno di casa. Tutti noi abbiamo fatto richiesta per la casa popolare, senza però ottenere un alloggio: secondo i parametri di accesso all'edilizia pubblica, infatti, una famiglia con tre figli e un solo reddito di operaio ha diritto a solo sei punti per la casa popolare...
Quando sono arrivati gli sfratti per morosità abbiamo scelto di riprenderci quello che consideriamo un diritto per noi e per i nostri figli: quello ad avere un tetto sopra la testa. La nostra è stata una scelta di dignità.
La palazzina di via Marsala a Riglione che da un mese è la nostra casa è di proprietà di un grande proprietario immobiliare ed è solo una delle 4000 case sfitte a Pisa: terminata di costruire nel 2002, non è mai stata abitata e, per questioni giudiziarie, non lo sarà almeno fino al 2014.
La nostra proposta alla proprietà è stata fin da subito quella di poter abitare l'immobile fino a che non avesse avuto un'altra destinazione d'uso, pagando un affitto equo, che abbiamo già cominciato a versare su un libretto che la proprietà può ritirare in qualsiasi momento. Questa proposta è stata sostenuta anche da tutto il quartiere di Riglione, che si è costituito nel Comitato territoriale Pisa Est. Il Comitato, composto da noi famiglie e da decine di cittadini solidali, ha da subito individuato dei progetti sociali da avviare all'interno dei fondi: dalla prima settimana abbiamo attivato una ludoteca popolare e stiamo allestendo una sala prove e una palestra, che verrà inaugurata domenica. Sempre nelle assemblee del Comitato abbiamo individuato delle zone degradate del quartiere da ripulire e restituire alla collettività, come i giardini di via Quarto a Oratoio. Quindi via Marsala in questo mese non è stata solo una casa per otto famiglie, ma un punto di aggregazione e socialità per tutto il quartiere!
Oggi alle Istituzioni chiediamo di intervenire perché trattativa con la proprietà vada a buon fine. Forti della solidarietà del mondo delle associazioni, della società civile e del quartiere in cui siamo radicati, chiediamo al Comune, alla Prefettura e alla Società della Salute di attivarsi affinché si riprendano gli incontri con la proprietà perché la situazione di noi occupanti venga regolarizzata.
Durante la giornata dell'11 aprile doppia iniziativa degli abitanti di via Marsala e del Comitato territoriale Pisa-Est; alle 15 festa dello spazio-bimbi presso l'occupazione, dalle 18 assemblea pubblica molto partecipata nella Piazza di Riglione.
Di seguito il comunicato delle famiglie, del comitato e del Progetto:
E’ da un mese ormai che lo stabile di Via Marsala a Riglione è occupato. La palazzina, lasciata per anni al degrado, ha cambiato da subito volto: da luogo simbolo di abbandono si è trasformata in uno spazio vivo, sociale, aperto al quartiere. Da subito noi occupanti abbiamo sentito l’esigenza di rendere i fondi dello stabile accessibili a tutti; è nato, così, il Comitato Territoriale Pisa Est, composto da noi famiglie e da decine di abitanti del quartiere e cittadini solidali. Davanti alla carenza di luoghi di aggregazione nella zona il Comitato ha risposto inaugurando una ludoteca popolare, uno spazio pieno di giochi e libri dove due giorni alla settimana i bimbi del quartiere possono giocare assieme. A giorni inizierà il corso di boxe della palestra popolare che si sta piano piano attrezzando. Nei fondi, inoltre, ogni mercoledì, affianchiamo i compagni del Progetto Prendocasa nel servizio di sportello per il diritto alla casa. Spazi restituiti alla collettività, nei quali adesso è possibile portare i propri bambini serenamente, incontrarsi e condividere momenti di socialità. Fin dal giorno dell’occupazione, il 13 marzo scorso, abbiamo cercato di intavolare una trattativa con la proprietà proponendole il pagamento di un'indennità di occupazione sia per le abitazioni che per i fondi; dopo il primo incontro con il rappresentante legale di Pampana, non ci è più stato possibile contattare la proprietà che, da allora, si è chiusa nel silenzio più assoluto mostrandosi sorda alle nostre richieste di confronto impedendoci così di proseguire sulla strada di un accordo tra le parti. A ribadire la legittimità della nostra presenza in via Marsala noi famiglie e il Comitato territoriale abbiamo comunque aperto un libretto al portatore, depositato presso l'avvocato del Comitato, dove verseremo un totale di 900 euro mensili, che la proprietà potrà ritirare in qualsiasi momento. Come più volte abbiamo detto nelle scorse settimane, siamo famiglie colpite dalla crisi economica e versiamo dunque in una grave situazione di emergenza abitativa, alla quale nessuna istituzione ha saputo porre rimedio. Da qui la nostra decisione di utilizzare lo strumento della riappropriazione per tornare in possesso del nostro diritto alla casa. All’oggi costatiamo il silenzio assoluto delle istituzioni sull’occupazione di Via Marsala. Un’assenza dunque di una presa di posizione da parte di coloro che sono i diretti responsabili della politica abitativa in città, che porta oggi Pisa ad avere affitti altissimi a fronte di più di 4000 appartamenti sfitti e di un’edilizia popolare inadeguata alle esigenze della popolazione.
Noi famiglie in occupazione, noi compagni e compagne del Progetto Prendocasa, noi ragazzi e ragazze del Comitato Territoriale oggi, ad un mese dall’occupazione dello stabile di Via Marsala, vogliamo ancora una volta affermare la nostra volontà di rimanere in queste case e in questi spazi. Vogliamo ribadire la nostra determinazione nel vivere in questo quartiere, in questo cortile, in questo palazzo!
VIA MARSALA, UNO SPAZIO PER NOI, UNO SPAZIO PER TUTTI! Le famiglie in occupazione Comitato Territoriale Pisa-Est Progetto Prendocasa
Di seguito pubblichiamo il comunicato del Comitato contro lo sgombero delle Ex-Stallete, nel quale inoltre il comitato dà la sua solidarietà agli occupanti di Via Marsala:
Senza una soluzione noi di qui non ce ne andiamo! Lo scorso 27 marzo il Comitato contro lo sgombero delle Ex- Stallette ha svolto un volantinaggio informativo davanti all’ingresso del Municipio al fine di portare a conoscenza della cittadinanza i problemi che gli inquilini, cui è stata notificata due mesi fa un’istanza di sgombero da rendere esecutivo entro aprile, sono costretti ad affrontare. Nel volantino, che è stato fatto recapitare al Sindaco e consegnato personalmente all’assessore Zambito nel corso di un incontro, veniva delineata la situazione in cui versa l’area delle Ex-Stallette sia a livello politico e sociale, sia a livello abitativo. A sostenere l’iniziativa erano presenti numerose persone e nuclei familiari solidali. Sia nel corso del colloquio, sia nel contenuto dei volantini non si è fatto accenno alla possibilità di risolvere i problemi in ambito legale, è stata messa anzi l’accento sulla latitanza del comune e delle amministrazioni che si sono succedute. Il problema, e questo è stato chiaro da subito, è di natura politica e sociale, non giuridico, e tale deve essere la soluzione. Nel corso del dibattito l’assessore ha addirittura lasciato la sala delle Baleari, luogo dell’incontro con gli inquilini, non riuscendo più a sostenere la discussione. A distanza di quasi una settimana ha però ritenuto opportuno comparire sui giornali con una lettera in cui veniva data una risposta all’unica istanza che non era stata presentata dal comitato, bensì dal sindacato Unione Inquilini, e cioè quella di intervenire con una sanatoria e risolvere quindi in maniera giuridica il problema. Un dibattito sulla questione della sanatoria è una pura e semplice divagazione, una strumentalizzazione utile solamente a spostare l’attenzione dal reale fulcro del discorso e a fare della propaganda politica a buon mercato, citando le poche iniziative che il comune ha provato a prendere in questi anni per risolvere l’emergenza abitativa. Ad oggi oltre gli articoli apparsi sui giornali il comune non ha preso in considerazione nessuna soluzione se non quella di sgombero dell' intera area proponendo solo ad alcune famglie un alloggio alternativo, e condannando le altre a trovare soluzioni di fortuna. Un comportamento questo che indica l'incapacità di assumersi la responsabilità politica e civile del destino di queste persone. E' come diretta conseguenza all'inseguimento di un interesse economico che l'amministrazione vuole letteralmente mettere le mani su di un' area che nei decenni gli inquilini hanno trasformato, vissuto ed adattato alle loro esigenze, andando incontro anche a pesanti sacrifici ed ora pretendono che vengano riconosciuti.
All'assenza o all'indifferenza di questa e delle altre amministrazioni ed alla prepotenza di un Comune che si comporta come un qualsiasi proprietario immobiliare, il Comitato contro lo sgombero risponde con determinazione, ribadendo l'intenzione di non lasciare per nessuna ragione le “Ex-Stallette”, se non davanti ad una soluzione praticabile. E' a queste istanze ed a questo soggetto politico spontaneamente costituito che il Comune deve rispondere, che siano dichiarazioni o che siano fatti, non accettiamo di essere estromessi da un dibattito che ci riguarda in prima persona. Riteniamo doveroso far sentire la nostra vicinanza e solidarietà attiva alle otto famiglie occupanti di Riglione ed al Comitato territoriale di Pisa Est che in questo momento lottano per il diritto alla casa, contro la prepotenza dei grossi immobiliaristi. Comitato contro lo sgombero delle Ex-Stallette
La musica che sostiene le lotte; 9 aprile 2010, durante i due concerti di Egin e Assalti frontali in contemporanea in due spazi diversi di Pisa interventi dal palco in sostegno all'occupazione di via Marsala a Riglione
giovedì 8 aprile 2010
PISA-EST INFORMA - 9 aprile 2010
Un piccolo passo
Da questo numero “Pisa-Est Informa" mostra qualche cambiamento; innanzi tutto, come è evidente, qualche miglioria grafica nel titolo e nella disposizione degli articoli. Secondo, ancora più importante, diventa un foglio stampato fronte e retro; questo perché, come comitato, ci siamo resi conto che una sola pagina era ormai insufficiente rispetto alla quantità di cose che facciamo e vogliamo comunicare o di cui ci interessa parlare.
Infine, e questa è forse la novità più rilevante, il nostro foglio informativo approda sulla rete con la nascita della casella di posta e del blog del comitato: comitatopisaest@gmail.com , comitatopisaest.blogspot.com . All’interno di questo blog potrete ritrovare ogni giorno sia le news del foglio di quartiere, sia tutto ciò che gravita intorno a via Marsala, articoli di altri giornali che parlano di noi, aggiornamenti dei vari progetti del comitato. Grazie alla mail tutti gli abitanti di Riglione e Oratoio potranno entrare in contatto con noi, farci domande e proposte riguardo ai progetti, suggerirci nuovi campi di inchiesta e segnalarci zone lasciate all’abbandono e al degrado su cui posare la nostra attenzione.
Sono ormai passate quattro settimane dal giorno dell’occupazione di via Marsala; in questo periodo le famiglie hanno ripulito il giardino dal degrado, hanno avuto vari contatti con la proprietà, hanno aperto il conto corrente in cui mensilmente verseranno una quota di affitto, hanno fatto richiesta di residenza, si sono intestate le utenze e soprattutto hanno arredato ed iniziato a rendere vissute otto case abbandonate da un decennio. Parallelamente hanno cominciato a dedicare il loro tempo libero, insieme a molti abitanti solidali, alla formazione di questo comitato, impegnandosi per dare un utilizzo pubblico e collettivo agli enormi fondi al piano terra.
L’apertura dello spazio-bimbi, sempre più frequentato dalle famiglie della zona, e la prossima inaugurazione della palestra popolare sono due risultati tangibili che, insieme alle 800 firme di supporto, ci danno la forza per continuare a credere in questo progetto. Come al solito rinnoviamo l’invito a partecipare in ogni forma alle attività del comitato perché, come non ci stancheremo mai di dire, via Marsala è uno spazio aperto a tutti.
Mai stanchi di giocare
Anche se lo spazio-bimbi funziona ormai a pieno regime ed è frequentato ogni settimana da decine di bambini è nostra intenzione riuscire ad arricchirlo ancora di giochi e materiali e soprattutto continuare a pubblicizzarlo nella zona per renderlo ancora più fruibile e vissuto. Per questo domenica 11 abbiamo pensato di organizzare un’apertura straordinaria dello spazio-bimbi, arricchita da attività per grandi e piccini. Dalle 15 saranno a disposizione di tutti i giochi e i materiali dello spazio, con attività di laboratorio di trucco bimbi, mentre gli adulti si potranno intrattenere giocando a carte o con altri passatempi; il tutto sarà arricchito da una fantastica merenda offerta da SBAM!
Con questa formula di feste pomeridiane ci immaginiamo di poter coinvolgere sempre di più le famiglie nelle attività dello spazio-bimbi e del comitato; nello spazio esterno potrebbero essere organizzate feste di compleanno o altri eventi. Per poter usufruire dello spazio e dei materiali basta contattare il comitato, passando all’assemblea (tutti i giovedì alle 21), durante l’apertura dello spazio-bimbi (i martedì e i giovedì dalle 16.30 alle 19) o tramite l’indirizzo mail.
Sport per tutti
Lo sport è certamente uno dei principali modi per passare il tempo, da soli o insieme ad altri, arrivando spesso anche ad intessere preziose relazioni sociali, oltre che a rinforzare il proprio corpo e la propria salute. La scelta di organizzare un progetto sportivo all’interno dei fondi di via Marsala, seppur con tutte le evidenti difficoltà di realizzarlo, è stata presa con la consapevolezza di poter offrire un servizio soprattutto a tanti giovani che avevano espresso questa esigenza. Capita spesso di scontrarsi con i limiti dello sport organizzato: costi troppo elevati con quote mensili inaccessibili; spesso un agonismo esagerato che spinge i giovani verso una competitività distorta, non frutto della sana grinta dello stare insieme, ma indirizzata verso i falsi miti del machismo e della sopraffazione fisica.
La nostra idea di organizzare un corso di boxe porta verso tutti altri obiettivi: esaltare lo sport popolare aperto a tutti aldilà della disponibilità economica, costruire relazioni nuove basate sulla solidarietà e sulla fratellanza, opporsi ai rigurgiti xenofobi e razzisti della nostra società.
Speriamo di riuscire a coinvolgere in questo progetto più persone possibile; intanto, se tutto prosegue come speriamo, domenica 18 aprile potrebbe essere la data scelta per l’inaugurazione della palestra e del corso di boxe.
Il giardino di via Quarto
Comincia oggi il nostro viaggio fra i luoghi di Riglione e Oratoio abbandonati all’incuria e al degrado; questa idea è emersa durante le assemblee del comitato dove abbiamo pensato che potesse essere interessante dedicare attenzione a quegli spazi che dovrebbero appartenere alla collettività ma che per un motivo o per l’altro non lo sono, proprio come erano fino ad un mese fa il giardino e i fondi di via Marsala.
Per esempio i giardini di via Quarto, costruiti circa tre anni fa, potrebbero essere uno splendido ritrovo per i bambini e le famiglie, provvisti come sono di altalene e altri giochi; la realtà purtroppo è ben diversa. Le erbacce hanno ormai avuto il sopravvento, ricoprendo del tutto incontrollate buona parte del terreno. Non ci sono cestini per i rifiuti e questa, sebbene non sia una giustificazione per abbandonare la sporcizia, ne è purtroppo una evidente causa. Il prato è pieno di ferri arrugginiti ed altri attrezzi pericolosi che impediscono ai bambini di poter usufruire in sicurezza del giardino, e gli stessi giochi, per poter essere utilizzati, necessiterebbero una seppur minima revisione.
Questi sono i punti dolenti emersi visitando il giardino e parlando con gli abitanti di via Quarto, che però sperano ancora di poter in futuro usufruire di questo luogo.
Dopo tre settimane occupazione, in cui le case di via Marsala sono state attraversate da centinaia di persone, oggi il Comitato territoriale Pisa Est, nato all'interno dello spazio, ha reso pubblica una proposta di indennità di occupazione rivolta alla proprietà. Di seguito il comunicato del Comitato.
Da ormai tre settimane otto nuclei familiari in grave emergenza abitativa hanno trovato una casa nella palazzina di via Marsala 34 a Riglione. Si tratta di famiglie che hanno ricevuto lo sfratto o sono già state sfrattate per una morosità determinata dai licenziamenti e dalla disoccupazione di massa imposti dalla crisi economica. In questo contesto è maturata la scelta delle famiglie di riappropriarsi di un diritto fondamentale come quello alla casa.
In tre settimane gli otto appartamenti lasciati vuoti per 8 anni e senza alcuna prospettiva di utilizzo per almeno qualche anno, sono stati ripuliti e messi in sicurezza e oggi sono la casa di 33 persone di cui 16 minori. Ma non solo: i fondi sottostanti agli appartamenti sono stati fin da subito aperti e resi fruibili dal quartiere, che oggi non si trova più a fare i conti con un edificio abbandonato al degrado, ma con uno spazio a cui tutti i cittadini possono accedere. Fin dai primi giorni di occupazione è nato il Comitato territoriale Pisa Est, composto dalle famiglie e da decine di abitanti del quartiere e cittadini solidali. Come Comitato, discutendo delle carenze di spazi di aggregazione nella zona di Riglione e Oratoio, abbiamo già avviato alcuni progetti sociali, come uno spazio-bimbi autogestito, che da due settimane è luogo di ritrovo per numerosi bambini del quartiere, una palestra, una sala prove. I fondi di via Marsala in queste settimane sono stati attraversati da centinaia di persone, tra pranzi sociali e iniziative culturali e ludiche, come il torneo di biliardino organizzato insieme alla Curva Nord Maurizio Alberti. Quindi le case di via Marsala non sono solo una soluzione all'emergenza abitativa di otto famiglie, ma un potenziale nuovo spazio di aggregazione e socialità per tutta la città: è anche per questo che il quartiere ha dimostrato grande sostegno e partecipazione alla la nostra iniziativa sottoscrivendo un appello di solidarietà che ha raggiunto 800 firme. Per dare stabilità a questa azione abbiamo intavolato fin da subito una trattativa con la proprietà, alla quale oggi proponiamo il pagamento di un'indennità di occupazione: a partire dal mese di aprile tutte le famiglie e il Comitato territoriale verseranno su un libretto al portatore, depositato presso l'avvocato del Comitato, un totale di 900 euro mensili, che la proprietà potrà ritirare in qualsiasi momento.
Foglio informativo aperiodico a cura del Comitato Territoriale Pisa-Est – venerdì 2 aprile 2010
Questione di polso
Quasi cento persone, tra cui molti ragazzi di Riglione e Oratoio, hanno partecipato giovedì sera al torneo di biliardino organizzato presso le case di via marsala dal comitato insieme alla Curva Nord Maurizio Alberti. Sotto lo slogan “diamo un calcio agli sfratti e alla repressione” i ragazzi dello stadio hanno portato il loro saluto agli inquilini regalando delle maglie del Pisa; dopodiché solo tanto entusiasmo per arrivare agli ambiti premi: vino, salami e prosciutti. Questa iniziativa, insieme all’apertura dello spazio-bimbi che ormai è diventata un appuntamento fisso, fanno parte del progetto del comitato per rendere i fondi di via Marsala accessibili a tutti, con un utilizzo pubblico e collettivo.
Stamattina, in una conferenza stampa, gli inquilini e i membri del comitato hanno nuovamente ribadito apertamente il loro progetto. Forti anche delle oltre 800 firme raccolte in due settimane a sostegno della proposta, hanno aperto un conto postale su cui ogni mese saranno versati 1000 euro. Ogni famiglia contribuirà per una quota di affitto e il comitato metterà il resto dei soldi (raccolti tramite autofinanziamento) per l’utilizzo dei fondi.
Questo passaggio testimonia ancora una volta la volontà di poter avere stabilità e continuità in questi progetti; resta la convinzione che con le attività di via Marsala si possano costruire nuove forme di relazione e di socialità, rispondendo a delle necessità che sono emerse rispetto alla zona, come uno spazio-bimbi, una palestra, una biblioteca.
Per questo viene rinnovato l’invito a contribuire alle attività del comitato in ogni forma: con la partecipazione attiva, con donazione di materiale, con contributi economici.
Via Marsala è uno spazio aperto a tutti e al più presto aprirà alla collettività la sua nuova proposta: un corso di fondamentali di boxe, gratuito, popolare, antirazzista.
Non solo via Marsala
All’ultima assemblea del comitato è emersa la necessità di continuare il lavoro sui progetti di via Marsala, ma contemporaneamente iniziare ad allargare lo sguardo sull’intera zona di Riglione e Oratoio. Molte sono le aree abbandonate, i giardini lasciati al degrado e all’incuria, su cui vale la pena interrogarsi. Per esempio il parco di via Quarto, che potrebbe essere un area destinata al gioco dei bambini, allestito poco tempo fa e già condannato alla dimenticanza. Oppure il casottino davanti al campo della Scintilla, che sarebbe dovuto essere un bar, un luogo di ritrovo per tutti, divenuto ben presto un posto inaccessibile e rischioso.
Si potrebbero fare altri esempi, sicuramente gli abitanti della zona ne sono consapevoli, per questo il comitato ha pensato di dedicare da ora in poi uno spazio di questo foglio alle segnalazioni sulle aree che potrebbero essere recuperate, a cui potrebbe essere data nuova vita ed un altro (e migliore) utilizzo.
Da oggi potete mandare le vostre segnalazioni all’indirizzo comitatopisaest@gmail.com
Appuntamenti in via Marsala
-SBAM! (spazio-bimbi) è aperto a tutti i bambini accompagnati dai genitori:
tutti i martedì dalle 16.30 alle 19.00
tutti i giovedì dalle 16.30 alle 19.00
-Lo sportello Prendocasa (informazioni pratiche e legali su sfratti e problemi abitativi) è aperto: